L’Organizzazione mondiale della sanità, l’American Heart Foundation e il Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti hanno concordato nell’adottare i 10mila passi come raccomandazione sull’attività fisica da fare quotidianamente, ma negli ultimi anni la veridicità di questo numero è stata messa più volte in discussione. Secondo uno studio pubblicato su JAMA Network Open basterebbero 7.000 passi al giorno.

Da molti anni un gruppo di Medici di Medicina Generale della SIMG si è dedicato alla risoluzione di un problema assistenziale di grande rilevanza: quello di aumentare il successo del trattamento di un paziente con dolore cronico non oncologico, una condizione piuttosto frequente nella casistica dei pazienti visti nell’ambito della Medicina generale.

La salute femminile è una delle grandi sfide al centro delle agende politico-istituzionali in tutto il mondo. Su queste priorità è impegnata anche Organon, prima azienda a livello globale a mettere al centro la salute delle donne in ogni fase della vita - contraccezione, fertilità, menopausa - che promuove un’alleanza virtuosa per accelerare l’empowerment delle donne e superare ritardi e ostacoli in tema di salute riproduttiva: dall’accesso alla contraccezione al crollo della natalità, alla corretta gestione della menopausa per contrastarne i sintomi.

I contagi da variante Delta aumentano, complici la fine delle restrizioni dei mesi scorsi, l’assenza di distanziamento sociale e gli spostamenti per vacanze. È vero che non siamo più preoccupati per la pandemia da Covid? Le risposte in una ricerca italiana.

Un nuovo studio, presentato al Congresso ESC 2021, suggerisce che mantenere una buona idratazione può prevenire o almeno rallentare i cambiamenti all'interno del cuore che portano allo scompenso cardiaco; i risultati indicano inoltre che è importante prestare attenzione alla quantità di liquidi che vengono consumati ogni giorno e agire di conseguenza se si scopre di bere troppo poco.

Secondo uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine, le persone che hanno contratto il Covid sono più contagiose 2 giorni prima e 3 giorni dopo aver sviluppato i sintomi. Questi risultati, affermano gli autori, forniscono ulteriori prove del fatto che i test rapidi e la quarantena dopo la comparsa di sintomatologia clinica è un passo fondamentale per controllare l'epidemia.

Il filo conduttore quest’anno, è il legame tra vitamina D e Covid. Gli esperti analizzeranno il ruolo dell’ipovitaminosi da vitamina D nell’aggravamento dell’infezione da SARS-CoV-2 e la necessità di mantenere buoni livelli di vitamina D, al fine di potenziare le difese in particolare degli anziani e di chi soffre di malattie croniche quali diabete e obesità e patologie infiammatorie intestinali.