Nella gestione del dolore cronico il successo risulta facilitato dall’identificazione del tipo di dolore presente. Un panel di esperti della SIMG ha presentato un set di strumenti diagnostici e un algoritmo del dolore che, uniti ad anamnesi e valutazione clinica, forniscono al medico un’utile guida verso una corretta diagnosi

La Banca del Sangue Raro del Policlinico di Milano, unica nel suo genere in Italia, conserva oltre 2mila sacche di sangue raro, mentre il suo database con 100mila donatori ha classificato più di 15mila donatori rari e 1.000 cosiddetti 'ultra-rari'. Ogni anno risponde a quasi 500 consulenze di indagini per richieste di emocomponenti di gruppo raro provenienti da tutta Italia, qualcuna anche dall'estero.

In occasione del congresso della società europea di aterosclerosi (EAS), svoltosi in modalità virtuale (30 maggio – 2 giugno 2021) sono stati presentati i dati del registro dell'ipercolesterolemia familiare omozigote (HICC), il più grande database globale di pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote (IFO). 

Per decenni gli studi hanno trovato una relazione tra l'ictus e a seguire la comparsa di un disturbo ossessivo compulsivo. Ora alcuni recenti dati sembrano puntare verso una correlazione nell’altro senso. E i ricercatori suggeriscono ai medici di monitorare attentamente pressione arteriosa e profili lipidici, spesso prodromi all’insorgenza di ictus, nei pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo.

I dati a lungo termine raccolti nel nord Italia, area duramente colpita durante i primi giorni di pandemia, suggeriscono che la reinfezione dopo il recupero dall'infezione da Covid-19 è molto rara e l'immunità negli ex pazienti potrebbe essere di lunga durata. "L'immunità naturale a SARS-CoV-2 sembra conferire un effetto protettivo per almeno un anno, che è simile alla protezione riportata in recenti studi sui vaccini", ha spiegato il team di ricercatori guidato dal dott. Nicola Mumoli, dell'Ospedale Fornaroli di Magenta.

È online il primo bollettino su “Prevalenza e distribuzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia”. Il rapporto integra i dati sulle varianti del virus di interesse per la sanità pubblica circolanti in Italia provenienti dall’indagine rapida di prevalenza condotta dall’Iss in collaborazione con Fondazione Bruno Kessler e Ministero della Salute, con quelli sulla distribuzione delle stesse varianti riportata dalle Regioni e Province Autonome (PA) e dal Laboratorio nazionale di riferimento per SARS-CoV-2 dell’Istituto Superiore Sanità nel Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19.

Uno studio condotto su 1.095 pazienti ospedalizzati con Covid-19 ha rilevato che due segni facilmente misurabili - la frequenza respiratoria e la saturazione di ossigeno nel sangue - sono fortemente predittivi di una mortalità più elevata. In particolare, hanno detto gli autori, in tutti i pazienti che hanno avuto esito positivo al test di screening Covid-19 il monitoraggio domiciliare di questi due segni acquista una rilevanza importante soprattutto nell’ambito della Medicina Generale in quanto il medico di famiglia rappresenta il primo contatto per i pazienti.