Il punto sulla BPCO, highlights dal congresso della European Respiratory Society (ERS)
Claudio Micheletto
Direttore UOC di Pneumologia, AOUI Verona
Il recente congresso della European Respiratory Society (ERS), svoltosi recentemente a Barcellona, è stata l'occasione per fare il punto sulla BPCO, sulle attuali strategie di gestione e cura e sulle possibili prospettive.
Si tratta, com'è noto, di una malattia ad alto impatto epidemiologico, gravata ancora da un'importante mortalità, e con gravi ripercussioni sulla qualità di vita.
La prima sfida da affrontare è quella della sottodiagnosi. In questo senso, la strategia ottimale è quella di effettuare la spirometria già nelle prime fasi di malattia. Il paziente a rischio deve essere considerato il quarantenne, fumatore da tempo e che inizia ad avere i primi sintomi e in questo il Mmg può sicuramente svolgere un ruolo fondamentale.
La seconda sfida riguarda il sottotrattamento, come si osserva per altro in praticamente tutte le patologie croniche. Attualmente sono disponibili diverse molecole, utilizzabili in diverse combinazioni, in particolare broncodilatatori beta2-agonisti, anticolinergici e steroidi inalatori, che hanno dimostrato di impattare in modo positivo soprattutto nella riduzione dei sintomi e delle riacutizzazioni e nell'attenuare il declino della funzione respiratoria.
L'ultimo aspetto finora non ancora soddisfacente riguarda la mortalità.
Lo studio IMPACT, con la triplice terapia vilanterolo, umeclidinio, fluticasone, ha dimostrato non solo di ridurre le riacutizzazioni (obiettivo primario) vs la duplice terapia (vilanterolo, fluticasone), ma anche di ridurre la mortalità, con dati incoraggianti da confermare in studi ad hoc.