Terapie cellulari (CAR-T) in oncoematologia, stato dell'arte e prospettive future
Bruno Benedetto
Professore Ordinario di Ematologia
Direttore SC Ematologia Universitaria
AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute - Università di Torino
I linfociti T ingegnerizzati con sistemi recettore-antigene chimerici (Chimeric antigen receptor-T, CAR-T) hanno costituito una rivoluzione scientifica e clinica, cambiando il paradigma di trattamento di molte patologie linfoproliferative a cellule B, offrendo una potenziale cura per pazienti recidivati/ refrattari.
Le risposte a lungo termine in pazienti con leucemia linfoblastica acuta e linfomi non Hodgkin hanno incoraggiato un ulteriore sviluppo in altre neoplasie, tra le quali il mieloma multiplo.
La domanda molto superiore all'offerta e i costi elevati costituiscono ad ora importanti limitazioni alla diffusione di questa tecnica.
Questo argomento è stato approfonditamente trattato nell'ambito di una seduta scientifica dal titolo "Terapie cellulari (CAR-T) in oncoematologia e nei tumori solidi" tenutasi recentemente all'Accademia di Medicina di Torino.