Francesca Romana Mauro

Istituto di Ematologia
Sapienza Università di Roma

Per il trattamento della leucemia linfatica cronica è disponibile attualmente un’offerta terapeutica mai avuta prima, che consente di adattare l’approccio alle caratteristiche e alle aspettative del paziente.
Tra i farmaci più innovativi vanno menzionati gli inibitori di BTK, che devono essere somministrati continuativamente, e hanno dimostrato di avere una buona capacità di mantenere nel tempo il controllo della malattia, ma che sono gravati da effetti collaterali a volte gravosi per il paziente, soprattutto se anziano.
Tra le terapie a durata fissa, venetoclax in combinazione con obinutuzumab o con ibrutinib ha mostrato la capacità di indurre, in pazienti con leucemia linfatica cronica non precedentemente trattati, risposte profonde in assenza di evidenza di malattia residua, con un lungo periodo libero dalla necessità di trattamento.
Il futuro prossimo prevede la possibilità di ricorrere a diverse combinazioni di farmaci, che si spera possano non solo allungare la vita ma anche migliorarne la qualità.
Questi argomenti sono stati trattati nell’ambito della terza edizione di “BeClose2 Hematology, creating new connections”, evento organizzato da AbbVie che ha visto i principali esperti del settore condividere conoscenze tra nuove prospettive di cura e dati di pratica clinica nelle più rilevanti patologie ematologiche.