Prevenzione dello stroke cardio-embolico nella fibrillazione atriale
Patrizia Presbitero
Senior Consultant in Cardiologia Interventistica, Humanitas Research Hospital
La fibrillazione atriale è il più frequente disturbo del ritmo ed è in costante aumento per l’aumento della vita media. Creduta in passato una condizione benigna, ora è chiaro che comporta almeno due grosse problematiche: il maggiore rischio di trombi e di ictus ischemico e quello di cardiomiopatia, insufficienza cardiaca e di mortalità. Non sempre è sintomatica, e alcune volte viene scoperta casualmente o in seguito a un evento cardioembolico. La diagnosi tuttavia è semplice e può consentire di ricorrere a terapie, farmacologiche o ablative per il mantenimento del ritmo, scelte in base all’età, alla comorbidità e alla stima dell’efficacia. A questo si aggiunge il trattamento anticoagulante, che sta facendo importantissimi progressi. Questa tematica è stata al centro di un “talk show” presso l’Accademia di Medicina di Torino dal titolo “La prevenzione dello stroke cardio-embolico nella Fibrillazione Atriale”.