E' stata presentata al congresso ‘Panorama Diabete’ della Società Italiana di Diabetologia SID (Riccione, 27 - 30 novembre 2021) la nuova edizione delle linee guida congiunte della SID e dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) per la ‘Terapia del diabete di tipo 2’ che l’Istituto Superiore di Sanità ha inserito all’interno del Sistema Nazionale delle Linee Guida (SNLG).
Per la prima volta per la loro elaborazione gli esperti delle due società scientifiche si sono avvalsi del metodo GRADE, una procedura complessa che mira a ridurre al minimo l’influenza di opinioni personali, ragionamenti deduttivi e preferenze individuali, portando ad attenersi alle evidenze derivanti da studi clinici di buona qualità (preferibilmente trial randomizzati). Questo metodo, così complesso, consente di ottenere raccomandazioni molto più oggettive, e quindi metodologicamente solide, rispetto alla gran parte delle linee guida esistenti a livello internazionale.
La novità principale è la scomparsa delle sulfaniluree dall’algoritmo terapeutico: la revisione sistematica degli studi su questi farmaci ha infatti evidenziato un rapporto benefici/rischi non favorevole per questi farmaci rispetto ad altre, più moderne, opzioni terapeutiche.
La seconda caratteristica distintiva delle nuove linee guida è che, contrariamente ad altre raccomandazioni internazionali, si è deciso di continuare a riservare un ruolo centrale alla metformina: gli studi analizzati confermano che, sebbene ‘datato’, si tratta di un farmaco efficace e conveniente, in termini di rischio/beneficio. Anche le nuove linee guida italiane recepiscono tuttavia le evidenze prodotte dagli studi clinici sui benefici cardiovascolari di alcune classi di farmaci come gli SGLT2 inibitori e i GLP-1 agonisti, che vanno considerati in seconda linea, dopo la metformina, nei pazienti senza malattie cardiovascolari note, mentre vanno prescritti già in prima linea nei pazienti con patologie cardiovascolari.
Uno dei pilastri del trattamento del diabete di tipo 2 resta comunque una sana alimentazione, con la raccomandazione di seguire una dieta bilanciata di tipo mediterraneo. Un’altra novità delle linee guida riguarda l’attività fisica: restando ferme le indicazioni sull’importanza dell’attività fisica ‘mista’ (aerobica e anaerobica), che va preferita a quella o solo aerobica o solo anaerobica, scompaiono le ‘soglie’ minime, sostituite dall’indicazione di ‘fare più attività fisica possibile’.
Rispetto alle edizioni precedenti delle linee guida italiane (gli Standard di Cura del Diabete Mellito), queste nuove linee guida presentano novità anche nel formato, non più ‘omnicomprensivo’, ma focalizzato su un argomento specifico, in questo caso la terapia del diabete di tipo 2. Molto più sintetiche rispetto agli ‘Standard di Cura’, le nuove raccomandazioni sulla terapia del diabete di tipo 2 sono soltanto 18 (contro le 75 sullo stesso argomento contenute negli standard di cura del 2018).