Le stime dicono che la prevalenza di lombalgia a livello della popolazione mondiale è del 7.5%, pari a circa 577 milioni di persone, ed è considerata la principale causa globale di anni vissuti con disabilità (1). Anche il dolore muscolo scheletrico al collo è una delle manifestazioni più frequenti su scala mondiale: globalmente nel 2017 i tassi standardizzati per età riguardo la prevalenza per 100.000 abitanti erano 3551.1 (2).
I dolori muscolari acuti dell'apparato posturale e locomotore sono infatti tra i motivi più frequenti di manifestazioni dolorose nella pratica medica e sono responsabili della maggior parte delle cause dolorose nei pazienti con mal di schiena (3).
Quale trattamento?
Le Linee Guida italiane sul dolore lombare, prevedono, con gradi di raccomandazione diversi e con modalità modulate per i diversi quadri clinici, l’utilizzo di paracetamolo, Fans, tramadolo, cortisonici e miorilassanti (4).
I Fans, in particolare, sono considerati i farmaci di prima scelta per il trattamento sintomatico del dolore muscolare acuto, ma non va dimenticato che presentano importanti controindicazioni in pazienti con fattori di rischio al loro utilizzo (ad es, anamnesi di sanguinamento gastrico, ulcera peptica, insufficienza renale, cirrosi epatica, uso di antiaggreganti o anticoagulanti) (3).
L’associazione dei Fans a un miorilassante, per un determinato periodo di tempo, può consentire, del resto, di ottenere una azione sinergica e agire più velocemente sul dolore nelle fasi acute (5).
Pridinolo mesilato
Tra i miorilassanti, pridinolo mesilato rappresenta una possibile e valida opzione terapeutica, come sembra suggerire una recente analisi retrospettiva real world (3) che ne ha rilevato l’efficacia e la tollerabilità in aggiunta ad altre terapie contro il dolore in pazienti con dolore muscolare (Fans, oppiodi, anticonvulsivanti, antidepressivi, trattamenti non farmacologici) non controllato dai trattamenti in corso. Su 121.803 pazienti considerati, 1133 avevano ricevuto pridinolo mesilato per il trattamento, generalmente in acuto, di dolore muscolare originato da mal di schiena lombare, agli arti inferiori o a spalle/collo. I risultati hanno mostrato che il 58.8% dei pazienti riportava una risposta completa e il 34.9% una risposta parziale. La percentuale di pazienti che ha riportato un miglioramento assoluto uguale o maggiore della minima differenza clinica importante (per esempio ≥ 20 mm sulla scala analogica VAS sul dolore) è stata del 94.4%.
Tali risultati sono stati confermati da una metanalisi (6), comprendente due studi controllati con placebo, da cui è emerso che il trattamento con pridinolo mesilato è associato a un tasso di risposta globale significativamente superiore a placebo (74.0% vs. 49.7%; OR 2.86, p<00001), come erano significativamente superiori anche i tassi di risposta relativi agli endpoint secondari di efficacia (dolore a riposo, dolore al movimento, rigidità, indolenzimento, limitazione del movimento), con una tollerabilità simile a placebo.
Il suo meccanismo d’azione è peculiare, visto che blocca la trasmissione dell’impulso al muscolo, con conseguente riduzione della contrazione muscolare e dello spasmo, legandosi ai recettori muscarinici dell’acetilcolina presenti sui motoneuroni alfa nel midollo spinale. In particolare presenta maggiore affinità per i recettori dell’acetilcolina M1 (3) che si trovano a livello del midollo spinale e del cervello, rispetto agli M2 e M3 localizzati a livello cardiaco, nei vasi sanguigni e sul tratto digestivo, il cui antagonismo porta a effetti indesiderati quali secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali e ipotensione.
Per questo pridinolo mesilato trova indicazione negli spasmi dei muscoli centrali e periferici: dolore lombare, torcicollo e dolore muscolare generale negli adulti, in cui la componente di tensione muscolare può avere un ruolo importante nel mantenimento dello stato doloroso (7).
Pur avendo indicazioni sovrapponibili ad altri farmaci miorilassanti utilizzati contro il dolore da contrattura muscolare (come tiocolchicoside, tizanidina, ciclobenzaprina cloridrato), pridinolo mesilato è per ora l’unico per cui non sia stato rilevato nessun tipo di evento avverso comune (cioè ≥1/100, <1/10) e la durata del trattamento è stabilita dal medico (7), senza un limite di tempo massimo prestabilito legato ai criteri di sicurezza.
Bibliografia
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Negrini S, et al. Diagnostic therapeutic flow-charts for low back pain patients: the Italian clinical guidelines. Eura Medicophys 2006; 42: 151-70.
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Überall MA, et al. Efficacy and safety/tolerability of pridinol: a meta-analysis of double-blind, randomized, placebo-controlled trials in adult patients with muscle pain. Curr Med Res Opin 2022; 38: 1141-51
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Myditin RCP – Riassunto delle caratteristiche del prodotto