Il problema clinico del "dolore cronico" ha raggiunto proporzioni allarmanti in termini di disabilità, di consumo di risorse socio/sanitarie e di impatto sui servizi di assistenza primaria e specialistica, con stime di prevalenza nella popolazione adulta generale variabili e comprese tra il 2 e il 40% o più (anche se la maggior parte degli studi riportano valori compresi tra il 10 e il 30%). L’ambito della medicina di base è di frequente chiamato alla gestione di questa condizione e un panel di esperti della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) si è dedicato alla definizione di un algoritmo diagnostico che sia di ausilio nel percorso diagnostico, prologo di una gestione terapeutica di successo.
Alla base del dolore cronico si possono riconosce differenti meccanismi, in base ai quali il dolore viene distinto in:
- dolore nocicettivo, il tipo più comune, ha un ruolo chiave nel proteggere l’organismo da ulteriori lesioni provocate da sostanze chimiche nocive, calore o sollecitazioni meccaniche;
- dolore neuropatico, una diretta conseguenza di una lesione o malattia che ha colpito il sistema somatosensoriale, può essere periferico o centrale;
- dolore nociplastico, inquadrato come un'alterazione della nocicezione senza chiara evidenza di danno tissutale reale o potenziale che causi l'attivazione dei nocicettori periferici o evidenza di malattia o lesione del sistema somatosensoriale responsabile del dolore.
Il Mixed Pain (dolore misto) è una complessa sovrapposizione dei diversi tipi di dolore conosciuti (nocicettivo, neuropatico, nociplastico) in qualsiasi combinazione, che agiscono simultaneamente e/o contemporaneamente; i diversi meccanismi possono essere clinicamente più predominanti in qualsiasi momento. Il dolore misto può essere acuto o cronico.
Il termine "dolore misto" è sempre più applicato a scenari clinici specifici, come lombosciatalgia, dolore oncologico e dolore postchirurgico.
L'algoritmo del dolore cronico per la medicina di base predisposto dalla SIMG consiste in una valutazione strutturata con test clinici che distinguono il dolore neuropatico da quello nocicettivo e, quindi, il dolore meccanico-strutturale dal dolore legato all'infiammazione. L'obiettivo è identificare il sito di origine del dolore (il "pain generator") che, insieme alla valutazione dell'intensità del dolore, guida la scelta della terapia più appropriata.




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