Lombardia, liste d'attesa e Nas: una scelta demagogica
Una misura che rischia di diventare un modello nazionale. Secondo Esposito, la Lombardia sta inaugurando un sistema che potrebbe essere replicato anche in altre regioni, con conseguenze pericolose per i professionisti della sanità e per il rapporto di fiducia tra medici e pazienti. "Si cerca un capro espiatorio nei medici, anziché affrontare le cause reali che hanno portato al collasso del sistema sanitario pubblico", ha dichiarato Esposito, sottolineando che le difficoltà sono il risultato di anni di politiche che hanno progressivamente indebolito le strutture pubbliche.
Le criticità del sistema sanitario regionale
La lista degli errori nella gestione sanitaria lombarda è lunga e riguarda decisioni prese nel corso degli anni:
⦁ Tagli alle risorse per il settore pubblico, con un conseguente aumento della pressione sugli ospedali e sulle strutture territoriali.
⦁ Esternalizzazione dei servizi e privatizzazione, che hanno progressivamente ridotto l’accesso alle cure per i cittadini più fragili.
⦁ Demedicalizzazione del servizio di emergenza 118, con una riduzione del personale specializzato disponibile.
⦁ Riduzione dei posti letto negli ospedali, aggravando la capacità di risposta alle esigenze dei pazienti.
⦁ Aumento del numero di pazienti per medico di famiglia, con conseguente sovraccarico degli ambulatori.
⦁ Precarizzazione del lavoro medico, con contratti instabili e condizioni di lavoro difficili.
Secondo Fmt, anziché migliorare l’organizzazione sanitaria e investire nelle strutture pubbliche, si è scelto di introdurre controlli che interferiscono con l’autonomia dei medici, esponendoli a ulteriori rischi professionali e legali. Esposito avverte che il protocollo firmato in Lombardia non solo non risolve le criticità del sistema, ma introduce elementi di controllo militare sugli ambulatori che potrebbero aumentare il contenzioso giudiziario contro i medici. "Si tratta di un'operazione che inganna l’opinione pubblica e devia l’attenzione dalle vere responsabilità politiche", ha dichiarato il segretario nazionale di Fmt.
La Federazione dei medici territoriali chiede un cambio di rotta nelle politiche sanitarie, puntando su investimenti strutturali e una maggiore tutela dei professionisti del settore, per garantire un servizio pubblico più efficiente e accessibile a tutti.