EvdDiagnosi più corrette, decisioni più ponderate e speranze rinnovate per un futuro medico più giusto: è ciò che promette l’inedita alleanza tra medici in carne e ossa e sistemi di Intelligenza artificiale (Ia). Secondo uno studio coordinato dal Max Planck Institute for Human Development e pubblicato sulla rivista Pnas, i team "ibridi", composti da professionisti umani e Ia, superano in accuratezza sia i medici sia le macchine che lavorano da soli.
L’innovazione non è tanto nell’uso dell’Ia in medicina—già ampiamente sperimentato—quanto nella scoperta che umani e Ia commettono errori diversi e complementari. È proprio in questa differenza che risiede la forza dei team misti: quando uno sbaglia, l’altro può correggere.
Lo studio ha analizzato più di 40.000 diagnosi generate su oltre 2.100 casi clinici, confrontando le prestazioni di medici, sistemi Ia e gruppi ibridi. I risultati? Nell’85% dei casi, i team composti da più Ia hanno superato quelli umani. Ma, sorprendentemente, l’abbinamento tra più Ia e più professionisti umani ha fornito le diagnosi più affidabili. In pratica, un medico può compensare un errore dell’Ia e viceversa.
“Non si tratta di sostituire l’essere umano con la macchina,” chiarisce Stefan Herzog, tra i coordinatori dello studio. “L’intelligenza artificiale dà il meglio di sé quando collabora, non quando lavora da sola”.
Lo studio fa parte del progetto europeo Hacid, che mira a migliorare il processo decisionale in ambiti complessi, non solo in sanità. Le implicazioni sono enormi: questa sinergia potrebbe rivelarsi decisiva nei contesti dove l’accesso a medici esperti è difficile, offrendo diagnosi più eque anche in aree geograficamente svantaggiate.
Tuttavia, gli autori avvertono: i casi clinici analizzati erano solo testuali, e i sistemi Ia non sono esenti da pregiudizi o errori imprevedibili. Rimane aperta la sfida di trasferire questi risultati alla pratica quotidiana, garantendo al tempo stesso fiducia e trasparenza.
Ma una cosa è chiara: il futuro della medicina non sarà solo umano, né solo artificiale. Sarà un’alleanza.