Botta e risposta tra Cimest, Fofi e Federfarma sulla proposta per abbattere le liste d'attesa del Sottosegretario alla Salute, cioè di dare la possibilità alle farmacie di erogare prestazioni specialistiche in convenzione.  Per Cimest "non si possono trasformare i farmacisti in medici specialisti". Fofi ribatte e ribadisce che la sanità di prossimità non può fare a meno dei farmacisti all'interno della rete dell'assistenza territoriale. Sulla stessa lunghezza d'onda Federfarma.

A chiederlo è Pina Onotri, segretario generale Smi, che contesta la scelta della parte pubblica di prevedere per il rinnovo del contratto della dirigenza sanitaria, per il triennio 2019/2021, aumenti stipendiali del 4,5% a fronte di una inflazione del 12%. "Il Governo e il Parlamento, per di più - precisa Onotri - sono ancora in tempo per ulteriori misure a favore dei dipendenti del Ssn, prevedendo nella Delega Fiscale, in discussione a Montecitorio, norme che defiscalizzano il lavoro della dirigenza sanitaria".

Assimefac, in una nota stampa, risponde ai dubbi sollevati da alcuni colleghi sulla eventualità che una scuola di specializzazione universitaria in medicina di famiglia porti alla 'teorizzazione' di una branca medica ove la pratica è indispensabile. Al riguardo ricorda che "non esistono specializzazioni teoriche" e che "l’intento di una scuola di specializzazione non è quello di dare solo una formazione teorica, certamente utile, ma non sufficiente a formare alcuno specialista e quindi nemmeno quello in medicina di famiglia".

EvdQuesta è l’esortazione di un gruppo di medici di famiglia di più parti d’Italia, iscritti a diversi sindacati, esplicitata in una lettera aperta inviata al Ministro della Salute. I firmatari della missiva esprimono il desiderio di entrare a far parte a pieno titolo del Ssn e non restarne ai margini, di fare vero gatekeeping, liberandosi del ricatto della quota capitaria. Chiedono un profondo cambiamento dell’assetto, non solo contrattuale, delle cure territoriali e auspicano che la “loro voce”, che non può avere al momento rappresentanza nelle sedi istituzionali, venga ascoltata e presa seriamente in considerazione.

EvdSu 100 denunce che si fanno contro i medici solo 3 si concludono con la condanna. Una realtà preoccupante che alimenta sempre più il dibattitito sulla depenalizzazione della colpa medica, auspicata dal Ministro della Salute. Tale problematica è stata al centro dell'incontro, svoltosi a Milano, tra l'OMCeO di Milano e il prof. Adelchi d’Ippolito, coordinatore della Commissione Nazionale per lo studio e l'approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, atta a rivedere la Legge Gelli-Bianco. Si tratta del primo di una serie di incontri e di confronto con gli Ordini dei Medici sul territorio, con le assicurazioni e le associazioni dei pazienti.

Questa la risposta dei sindacati al Presidente dell’Aran Antonio Naddeo dopo aver preso visione della bozza del contratto. Cimo e Anaao sperano che l’Aran riesca a persuadere le Regioni sulla necessità di arrivare a un contratto realmente migliorativo per i dirigenti medici, sanitari e veterinari. "Il contratto - sottolineano - non può essere un mero atto burocratico economico, ma deve concorrere a migliorare lo stato del nostro sistema di cure e di chi le eroga".

Creare una rete che possa produrre, con i dati del lavoro quotidiano dei Mmg, lavori scientifici certificati. Questo è l'obiettivo del progetto lanciato dal Centro studi Fimmg di Roma. "Il progetto  - ha spiegato in una nota Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale Fimmg Roma, vice segretario nazionale vicario Fimmg e organizzatore dell’iniziativa - è nato durante il Covid, quando il mondo delle istituzioni è andato in tilt e noi, proprio grazie ai dati dei medici collegati tra loro, riuscivamo ad anticipare e a modulare o organizzare il nostro lavoro”.