Non sono solo i Mmg a denunciare che l'adempimento delle pratiche burocratiche toglie tempo clinico ai propri pazienti. A sottolineare recentemente tale problematica sono stati gli ematologi, sottolineando che dedicano il 47% del loro lavoro alle attività burocratico-amministrative e solo il rimanente 53% a quelle mediche.
Visto il caos sui recenti concorsi di specializzazione 2023, Anaao giovani, Als e Gmi chiedono un incontro con il MUR per la risoluzione dei problemi e la riforma della formazione medica "perché non ci si può permettere di perdere migliaia di contratti di formazione medica, ne si può più tollerare di avere un impianto formativo fermo al 1999 con un inquadramento del medico specializzando sottopagato, con pochi diritti e molti doveri e incompatibilità". Motivi per cui sono pronti a scendere in piazza.
A lanciare l'allarme è lo Smi regionale, già in stato di agitazione e pronto allo sciopero, che di recente ha indetto un'assemblea aperta a tutti i medici via Zoom a cui hanno partecipato i vertici dello Smi, regionale e nazionale. "La Regione - precisa Smi - destina risorse per nuovi servizi come gli Ambulatori Straordinari di Comunità Territoriali (ASCOT) invece di risolvere i problemi dei Mmg. Il risultato è che i pochi medici che rimarranno vorranno lavorare nei servizi ASCOT e nessuno vorrà fare il medico di medicina generale".
Nell’area riservata del sito dell’Enpam è stata di recente inserita una voce di menù specifica per presentare la richiesta. L’Anticipo della Prestazione Previdenziale (APP) è stata proposta dall’Enpam nel 2015, ma è stata approvata definitivamente dai ministeri vigilanti nel 2023. L'APP è stata già attivata da qualche anno per i medici ambulatoriali e sembra funzionare.
Questa è l'esortazione corale dei sindacati dei Mmg a latere della riunione con la Sisac per il rinnovo della convenzione della MG. Per la Federazione Medici Territoriali (Fmt) è necessario chiarire alcuni nodi irrisolti e procedere velocemente ad un accordo ponte per far partire subito la contrattazione per l'Acn 2022/2024. Anche Fimmg chiede di affrettare i tempi affinché nella prossima Legge di Bilancio siano previste risorse congrue alla programmazione che il Pnrr prevede per la medicina generale. Per Fimmg al centro della trattativa c'è il ruolo unico.
I sindacati, al termine della trattativa all’Aran, rivolgono un appello alle Regioni affinché le loro valutazioni tengano conto della necessità di garantire un buon contratto alle migliaia di colleghe e colleghi che con il loro lavoro, svolto in condizioni ormai estreme, continuano ad assicurare l’esigibilità del diritto alla salute.
"Abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione - ha dichiarato Luciano Congiu, Segretario Regionale Smi - perché in Sardegna non sono state recepite tutte le normative, previste dall'ACN. Con il perdurare delle criticità acuite dalla pandemia è evidente la necessità, non più rinviabile, di rafforzare la medicina del territorio, ma la Regione Sardegna non risponde all’appello".