EvdMentre la discussione sul DM71 e sul futuro dei medici di famiglia alimenta il dibattito tra gli adetti ai lavori, la crisi della medicina di primo livello, con annessa carenza di Mmg sui territori, sta dando vita a vere e proprie proteste da parte dei cittadini per la mancanza di un servizio sanitario vitale che è la porta d’accesso al Ssn e all’assistenza sanitaria garantita dall’articolo 32 della Costituzione. Una situazione allarmante che potrebbe sfociare in un vero e proprio problema di ordine pubblico come ha tenuto a precisare  il sindaco di Treviglio (BG) che ha scritto al Prefetto e ha chiesto la convocazione immediata del Tavolo della sanità Ats.

"La previsione del piano regionale di avere medici di CA in servizio dalle 20 a mezzanotte si tradurrà in una sostanziale eliminazione del servizio. Da mezzanotte alle 8 del mattino non ci sarà più alcun medico in servizio e i cittadini saranno costretti ad andare al Ps o a chiamare il 118, due servizi già oberati oltre ogni limite". A pensarla così è Luca Puccetti, segretario Fimmg-Pisa.

"Urge lavorare congiuntamente per un ambiente più salubre". Un messaggio corale quello lanciato durante i lavori del Congresso Nazionale ISDE 2022 che ha unito tutti i partecipanti compresi gli ospiti di altre Società Scientifiche. "L’emergenza climatica e la pandemia - hanno tenuto a precisare - ci hanno reso ancora più consapevoli che non possiamo limitarci a curare clinicamente i pazienti ragionando a compartimenti stagni, bisogna migliorare la gestione delle patologie, presenti e future, adottando un approccio multidisciplinare e One Health".

L'Unione europea ha riconosciuto il Covid come malattia professionale e ha chiesto a tutti i Paesi membri di aggiornare il proprio elenco nazionale delle patologie legate alle attività lavorative. Secondo il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti, tale decisione dovrebbe spingere lo Stato a riconoscere retroattivamente, a tutti i medici caduti per Covid, quel risarcimento "che finora ha riguardato solo una parte di loro” escludendo, per esempio, i Mmg in quanto, in qualità di liberi professionisti, parasubordinati, non sono iscritti all'Inail.

EvdA ribadirlo è lo Snami che riprende il tema del debito orario dei Mmg che, secondo il DM 71, dovrebbero svolgere la loro attività nei propri studi e anche nelle Case di Comunità. Una soluzione che la politica ha palesato con vere e proprie abilità da prestigiatore. “La verità - precisa Snami -  è che si è pensato ai Mmg per le Case di Comunità perché non ci sono altri medici su cui poter investire" e non ci si può permettere di perdere i finanziamenti del Pnrr. Motivo per cui "si ignora volutamente il nostro impegno quotidiano di 10/12 ore, considerando solo gli orari minimi di ricevimento dei nostri studi".

EvdA lanciare l'allarme è stato lo Smi dopo l’annuncio del Ministro Speranza che sono stati  firmati i contratti istituzionali di sviluppo della sanità con tutte le Regioni e le Province previsti dal Pnrr. Per il sindacato manca l'investimento sul ruolo e sulla professionalità dei medici. Una necessità se si vuole veramente salvare il Ssn. A tale riguardo, per quanto concerne l'attività dei Mmg, divisa tra studio e Case di Comunità, chiede una retribuzione con quota capitaria per il carico assistenziale e una con quota oraria per le attività in struttura.

"Preoccupa i sindacati la decisione della Direzione dell'azienza sanitaria (Asugi) di esternalizzare il servizio di CA per carenza di organico. In particolare Fimmg, riguardo a tale scelta, si chiede “se esiste una reale carenza, come mai una azienda privata riesce a individuare quei medici da destinare al servizio che invece l’azienda sanitaria afferma di non trovare?”.