Questo è il grido di protesta dei medici di medicina generale provati dalla gestione degli aspetti amministrativi e burocratici correlati al Covid. Smi denuncia una situazione lavorativa difficilissima con ritmi di lavoro inumani e avverte che, nel caso non si pongano dei correttivi, proclamerà lo stato di agitazione. Francessco Esposito, segretario nazionale Fismu precisa che in molte Regioni è saltato il tracciamento e ai medici di famiglia sono stati dati compiti impropri come quello di redarre certificati di guarigione da Covid a scapito dell’assistenza ai pazienti.
“Si torna alla normalità, garantendo ai medici il diritto alla difesa e agli Ordini di vedere espressa sino in fondo la loro attività”. Questo il commento del presidente della FNOMCeO alla notizia pubblicata sul sito del Ministero della Salute della ricostituzione della CCEPS, l’organo che decide, tra l’altro, sui ricorsi dei professionisti sanitari contro le sanzioni disciplinari irrogate dagli Ordini territoriali.
A sostenere ciò Vito D'Angelo, responsabile nazionale Emergenza Territoriale 118 dello Snami, che punta il dito contro l'esclusione del comparto nella programmazione del governo relativa all'utilizzo di risorse economiche in sanità.
Simg lancia un documento per ricordare e aggiornare le buone norme di comportamento sia per gli assistiti sia per i medici di famiglia strenuamente impegnati a fronteggiare questa quarta fase della pandemia. L'aumento di persone contagiate e anche ammalate, per il presidente della Simg, rende necessiario per i Mmg potersi dotare di strumenti terapeutici come gli anticorpi monoclonali, gli antivirali e gli inibitori delle proteasi, con particolare riguardo per quelli che si dimostreranno efficaci anche contro le attuali mutazioni del Coronavirus.
I sindacati di categoria esprimono la loro soddisfazione per una vertenza che dura da anni e che, finalmente, dopo oltre un decennio di precarietà del personale medico dell’Inps ne ha riconosciuti i diritti.
Si allunga la lista degli appelli per una dilazione dell'inizio dell'anno scolastico 2022. La richiesta è dello Smi secondo cui, con gli ospedali e l’intero sistema della Medicina territoriale che già sono al collasso, non si riuscirà a reggere l’impatto del testing e dei tracciamenti nelle scuole, considerato il numero esponenziale dei contagi e il tasso di diffusione di Omicron.
È quanto si evince dal documento congiunto di Smi e Simet sulla bozza dell'atto d’indirizzo, elaborata da Regioni e Ministero della Salute per la Medicina territoriale, in cui si sottolinea che l'atto va nella direzione opposta alle necessità evidenziate dai medici del territorio. Motivo per cui chiedono che si chiuda un accordo economico ponte, relativo al contratto del triennio 2016/2018, con maggiori risorse economiche come per la dirigenza medica, rimandando la discussione della parte normativa all’Acn successivo dopo l’approvazione del nuovo atto di indirizzo.