Il Ministro della Salute, per contrastare il fenomeno dei 'medici in fuga', sta ipotizzando di introdurre, come per i ricercatori, un maxi sconto fino al 90% sulle tasse per incentivarli a rientrare in Italia a lavorare nel Ssn. La proposta è attualmente in fase di valutazione da parte del Ministero dell'Economia.
In concomitanza del varo della normativa da parte del Consiglio dei Ministri, Pina Onotri, segretario generale Smi lancia un appello sulla necessità di: "sburocratizzare la medicina generale, valorizzare la telemedicina per le visite a distanza, consentire l'autocertificazione dei primi tre giorni di malattia". Per Onotri l’enorme richiesta di certificazioni per malattia, provoca un overbording dei presidi sanitari, sia ospedalieri sia territoriali, che fa da barriera all’accesso dei pazienti che necessitano di assistenza medica.
Fiorenzo Corti, vice-segretario nazionale della Fimmg, in occasione dell'evento Adnkronos Q&A 'Salute e sanità, una sfida condivisa, svoltosi a Roma, ha precisato che il nuovo ACN per la MG dovrà garantire un servizio di prossimità fondato sul rapporto di fiducia con un medico scelto dal paziente. In merito alle Case di Comunità (CdC) ha sottolineato che: "La disponibilità dei Mmg a lavorare nelle CdC c'è - ma non va inteso come un trasferimento 'sic et sempliciter". Per Corti nella nuova medicina territoriale è fondamentale che tali presidi siano un luogo dove si incroci l'attività dei medici di medicina generale con quella degli infermieri e degli specialisti.
La proposta è stata avanzata dal Consiglio Nazionale della Fismu a Lamezia Terme, ma si tratta di una prospettiva di lavoro a lungo termine che richiede un approfondito dibattito e un percorso politico e giuridico che non può esaurirsi in uno spazio temporale di pochi mesi. Per il sindacato però si potrebbe cominciare a segnare la strada a partire dal ruolo del contratto unico dell'area convenzionata. "Una buona occasione per ragionarci - precisa il segretario nazionale Fismu Francesco Esposito - giunge con le Case di Comunità, dove infatti si profila un rapporto di lavoro sempre più subordinato per i Mmg".
L’esperienza di vaccinazione nello studio dei medici di medicina generale si amplia su scala regionale grazie ad un progetto della Regione che ha l’obiettivo di coinvolgere la Medicina Generale su tre vaccinazioni: oltre a quella per Herpes Zoster, anche quelle per Pneumococco e influenza.
Per contrastare il fenomeno, secondo il presidente della FNOMCeO, "serve una rivoluzione organizzativa e culturale”. Con questo intento la Federazione ha messo in campo due iniziative: una campagna social e a due corsi di formazione a distanza, uno più generale e uno sulle tecniche di de-escalation e di gestione dell’aggressività e dello stress. Iniziative che mirano a formare e informare i medici e a sensibilizzare la popolazione su questo fenomeno.
Per Pina Onotri, segretario generale Smi, la tragedia del Covid che in Italia ha causato centinaia di migliaia di morti e tra questi quasi 400 medici, di cui più della metà medici di famiglia, avrebbe dovuto spingere Governo e istituzioni a potenziare il nostro Ssn a partire dalla valorizzazione del personale medico, ma così non è stato. Il sacrificio dei Mmg, per esempio, doveva essere utile per estendere le tutele sul lavoro a tutta la categoria, ma tutt’oggi sono ancora presenti forti discriminazioni per i medici convenzionati.