L’eccellenza della ricerca oncologica in primo piano: l’Istituto Nazionale dei Tumori (Int) di Milano ha celebrato la “Giornata della Ricerca e dei Ricercatori”. L’evento ha riconosciuto il lavoro quotidiano di oltre 700 ricercatori e gli 809 studi clinici in corso, consolidando l’Int come centro di riferimento globale.
Un momento centrale è stato il “Premio Giovani Ricercatori 2024”, assegnato a talenti under 35 per la loro originalità e impatto scientifico. Sono stati premiati Roberta Sulsenti per la ricerca di base sul cancro prostatico neuroendocrino, Margherita Ambrosini per la ricerca clinica sui tumori colorettali, Luca Possenti per la ricerca computazionale sull’efficacia della radioterapia, e Andreina Oliverio per la ricerca epidemiologica sui fattori di rischio. Ogni vincitore ha ricevuto un premio di 6.000 euro, un investimento nel futuro della scienza.
La giornata ha anche dato spazio a progetti innovativi che stanno ridefinendo l'oncologia. Tra questi, studi sul microbiota tumorale che influenzano aggressività e risposta immunitaria. Inoltre, ricerche su dieta e genetica esplorano l'effetto di stile di vita su rischio oncologico in donne con predisposizione Brca1/2 e l'impatto della dieta mediterranea in pazienti con Fap4. Vi è anche stato un focus sulla prevenzione immuno-mediata e come stili di vita sani possano riattivare le difese antitumorali dell'organismo. Infine, il progetto Push è un’iniziativa globale per i sarcomi ultra-rari, orfani di terapie, che mira a colmare il vuoto terapeutico a livello internazionale.
È stato approfondito il Precision Prevention Programme (Ppp), un’iniziativa che punta a una prevenzione oncologica più efficace e personalizzata. Il Ppp intende superare i limiti degli screening attuali, basati su criteri generici e tecnologie datate, per individuare meglio le persone a rischio e intervenire precocemente. L'Int, in collaborazione con Lilt Milano e Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (Frrb), ha lanciato un bando di ricerca da 3 milioni di euro. Giovanni Apolone, Direttore Scientifico Int, ha concluso: "Con il PPP vogliamo costruire un modello di prevenzione più intelligente e sostenibile. È una sfida ambiziosa, ma necessaria per anticipare la malattia e migliorare la salute pubblica”.