L'uso di marijuana e prodotti edibili a base di Thc potrebbe accelerare lo sviluppo di malattie cardiovascolari (Cvd). Uno studio, pubblicato su JAMA Cardiology, ha evidenziato come l'utilizzo di queste sostanze sia collegato a modifiche nella funzione endoteliale vascolare, un fattore associato allo sviluppo precoce di Cvd. La ricerca ha esaminato un piccolo gruppo di individui, rilevando in entrambi i gruppi di consumatori (marijuana fumata e edibili a base di Thc) segni di disfunzione endoteliale rispetto ai non-utilizzatori. Dalle analisi i ricercatori hanno notato che i fumatori cronici di cannabis mostrano una disfunzione endoteliale paragonabile a quella dei fumatori cronici di tabacco.
La funzione endoteliale è stata valutata tramite la dilatazione flusso-mediata (Fmd) arteriosa, una misura clinica consolidata. Nello studio, la Fmd media era significativamente inferiore nei consumatori di marijuana (6%) e di edibili Thc (4,6%) rispetto ai non-consumatori (10,4%). Questa riduzione è stata definita clinicamente significativa, con una diminuzione della Fmd del 2% associata a un aumento del 15% del rischio di Cvd.
Sebbene sia il fumo di marijuana che gli edibili a base di Thc compromettano la Fmd, i meccanismi potrebbero essere diversi. Per esempio, il siero di fumatori di marijuana riduce la produzione di ossido nitrico (NO), mentre il siero di chi usa edibili Thc non mostra lo stesso effetto sul NO.
I ricercatori sottolineano che la cannabis non è innocua e che non c'è motivo di credere che fumare cannabis sia più sicuro che fumare tabacco. Anche per gli edibili, sebbene possano essere preferibili per i polmoni, i risultati indicano che non sono privi di rischio cardiovascolare. È fondamentale che i consumatori siano consapevoli dei potenziali pericoli e facciano scelte informate.

Bibliografia
Mohammadi L, et al. Association of Endothelial Dysfunction With Chronic Marijuana Smoking and THC-Edible Use. JAMA Cardiol 2025. DOI:10.1001/jamacardio.2025.1399.