
La ricerca, pubblicata sul Journal of the American Heart Association e condotta sui partecipanti alla Boston Birth Cohort, ha analizzato 1.094 campioni di sangue materno. Sono stati associati livelli elevati di specifici Pfas materni (come Pfdea, Pfna e Pfuna) a una maggiore pressione arteriosa sistolica nei bambini tra i 3 e i 18 anni. Questa è una preoccupazione significativa, poiché una pressione elevata presente già in età infantile tende a mantenersi elevata anche nell'età adulta, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
L'associazione tra l'esposizione prenatale ai Pfas e la pressione arteriosa infantile è risultata più forte nei maschi e nei bambini neri. Questo potrebbe dipendere da differenze biologiche e fattori socioeconomici, dato che i prodotti con più Pfas sono spesso usati in famiglie con svantaggi socioeconomici.
Mingyu Zhang, autrice senior dello studio, ha sottolineato l'importanza di affrontare questa "responsabilità di salute pubblica". Sebbene i Pfas siano onnipresenti, si possono adottare misure individuali come l'uso di filtri per l'acqua ed evitare prodotti che li contengono. Tuttavia, sono necessari anche cambiamenti a livello politico per eliminare gradualmente l'uso dei Pfas, migliorare l'etichettatura e rafforzare le normative sull'acqua potabile. I genitori possono inoltre migliorare la salute cardiovascolare dei figli incoraggiando una dieta sana, attività fisica regolare e riducendo l'assunzione di sale.
Bibliografia
Li Z, et al. Prenatal Per- and Polyfluoroalkyl Substance Exposures and Longitudinal Blood Pressure Measurements in Children Aged 3 to 18 Years: Findings From a Racially and Ethnically Diverse US Birth Cohort. J Am Heart Assoc 2025. doi:10.1161/JAHA.124.039949.