Secondo una nuova ricerca, condotta dall'Università di Glasgow in collaborazione con le Università di Aberdeen e Bath, i pazienti che vivono in comunità socio-economicamente svantaggiate non sono attualmente in grado di vedere il loro medico di famiglia per un tempo sufficiente a garantire che i loro bisogni sanitari siano soddisfatti. Ciò è particolarmente evidente nei pazienti colpiti da cronicità.
Una recente analisi, pubblicata sul Journal of Clinical Oncology, ha dimostrato che il rispetto delle linee guida relative all’esercizio fisico si associa a una significativa riduzione della mortalità per tutte le cause nei sopravvissuti al cancro a lungo termine. In uno studio che ha coinvolto 11.480 sopravvissuti, l’esercizio conforme alle linee guida è stato associato a un rischio ridotto del 25% di mortalità per tutte le cause rispetto all’assenza di esercizio (HR 0.75) in un follow-up mediano di 16 anni dalla diagnosi.
Un gruppo di ricercatori di alcune università americane ha individuato alcuni nuovi elementi che potrebbero portare a diagnosi e trattamenti più precoci della retinopatia diabetica, una grave complicanza della malattia. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Diabetologia.
Il monitoraggio remoto dei pazienti con insufficienza cardiaca cronica può prevenire episodi acuti di scompenso cardiaco, ottimizzare il trattamento, ridurre le visite al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri e migliorare la qualità della vita dei pazienti e degli operatori sanitari. Nella pratica clinica attuale, tuttavia, il modello più appropriato è ancora in discussione. In un recente studio un gruppo di ricercatori di Vicenza ha valutato l'impatto di un nuovo sistema di telemonitoraggio remoto nella gestione clinica dei pazienti con scompenso cardiaco sulla riduzione dei ricoveri e dei ricoveri in pronto soccorso e sui possibili benefici economici correlati.
Si chiama LAV-BPIFB4, è una proteina, e sembra in grado di influenzare il comportamento delle cellule cardiache umane, rendendole più “resilienti” nel reagire a un infarto, arginandone le conseguenze. A dirlo è uno studio, finanziato dal Ministero della Salute e dalla British Heart Foundation, che getta le basi per future applicazioni terapeutiche del suo gene codificante nella cura delle malattie cardiovascolari.
I risultati del primo studio condotto in Italia su un campione statisticamente rappresentativo sottolineano il parere favorevole delle donne e dei farmacisti alla pillola solo progestinica. L’indagine, basata su un sondaggio online condotto su un campione statisticamente rappresentativo di 1.000 donne e 100 farmacisti, ha rilevato come il 5% delle donne, pur non desiderando intraprendere una gravidanza, non utilizzi alcun metodo contraccettivo, mentre un ulteriore 20% usi metodi meno efficaci dei preservativi maschili.
La resistenza agli antibiotici è un problema globale in aumento, che causa ogni anno milioni di morti in tutto il mondo. Il particolato (PM)2.5 presenta diversi elementi che contribuiscono all’aumento dell’antibioticoresistenza e un recente studio, pubblicato su Lancet Planet Health, si è dedicato a valutare e presentare le prime stime globali del fenomeno e del carico di morti premature attribuibili alla resistenza agli antibiotici derivante dall'inquinamento da PM2.5.