Quali sono le priorità e le aspettative dei cittadini italiani nei confronti della Sanità e della Salute in generale? La Sanità è ancora al centro dell’agenda politica italiana? Ricerca e Innovazione sono davvero percepite come un volano strategico per lo sviluppo economico, industriale e sociale del nostro Paese? Quale ruolo possono avere, in tal senso, le Partnership Pubblico-Privato? E, soprattutto, ha ancora senso parlare di spesa o, più correttamente, di investimento in Sanità e Salute? Questi i temi principali affrontati in occasione della quinta edizione dell’”Inventing for Life Health Summit” quest’anno dedicato al tema: “Investing for Life: la salute conta”, organizzato da MSD Italia e moderato dalla giornalista del TG1 Giorgia Cardinaletti.
“Un solo virus – ha esordito Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia – è stato in grado di mettere in ginocchio le economie mondiali; se oggi viviamo una fase di nuova normalità è anche grazie allo straordinario impegno della Ricerca e Sviluppo delle aziende farmaceutiche – unitamente a virtuose Partnership Pubblico-Privato che occorrerebbe mantenere e consolidare per una governance della salute sempre più resiliente, inclusiva e sostenibile. Un impegno che richiede un ecosistema istituzionale, regolatorio ed economico che finalmente guardi con favore all’Innovazione, come fattore generatore di Valore, come un investimento per il Paese anziché una mera spesa corrente”.
Il riconoscimento del valore strategico della Sanità e, più in generale, della Salute sembra essersi parzialmente “rarefatto” nell’agenda politica del Paese; così come la copertura mediatica dedicata ai temi sanitari, passata dall’80% dei primi mesi del 2020 (dati AGCOM) a una quota assolutamente residuale ai nostri giorni.
Una percezione che sembra essere avvalorata dai dati della ricerca IPSOS “Priorità e Aspettative degli Italiani per un nuovo Ssn”, presentata dal Presidente Nando Pagnoncelli.
ll 69% dei cittadini intervistati da IPSOS mette gli investimenti in Salute al primo posto, davanti a lavoro e costi per l’energia: un dato in crescita rispetto agli ultimi due anni. Pronto Soccorso, Assistenza Ospedaliera e Prevenzione le aree su cui intervenire con maggiore urgenza. Quasi 9 italiani su 10 ritengono che la Sanità pubblica rappresenti una priorità strategica per il Paese e che sia necessario un aumento del suo finanziamento. 7 italiani su 10 ritengono che il settore farmaceutico possa rappresentare uno stimolo per la ripresa dell’economia italiana e il 73% della popolazione ritiene che lo Stato debba investire di più nell'assistenza farmaceutica pubblica. Circa 8 italiani su 10 sono convinti che i vaccini salvino le vite e sostengono che essi siano importanti per proteggere anche chi non può vaccinarsi. Nettamente in maggioranza la quota di italiani favorevole a un maggior coinvolgimento delle farmacie nelle vaccinazioni (78%).
Diminuisce però la quota di italiani che ritiene utili la telemedicina, la trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale nel campo sanitario (da 79% a 68%).
“Lo sguardo dell’opinione pubblica sulle prospettive per il Servizio Sanitario Nazionale si rivela composita e densa di attese – commenta Nando Pagnoncelli – superata l’emergenza pandemica, si consolida il tema sanitario come prioritario nelle azioni di Governo, il rinforzo dell’offerta di sanità pubblica a sostegno dei cittadini in un momento di difficoltà economica per le famiglie. Prevenzione, centralità del paziente e trasformazione digitale continuano ad essere tematiche di rilievo. Cruciale il ruolo della medicina territoriale con il medico di medicina generale e la farmacia al centro. L’alleggerita pressione emergenziale sull’opinione pubblica fa flettere leggermente il credito di fiducia nei confronti delle coperture vaccinali ma non incide significativamente sull’immagine dell’industria farmaceutica nel complesso. Si indebolisce un poco il riconoscimento del contributo di ricerca e sviluppo così come quello del ruolo del farmaceutico nel rilancio economico del Paese, naturale conseguenza di una minore presenza mediatica del settore”.
"All'emergenza pandemica è seguita una importante crisi economica e sociale che, unita alle conseguenze del definanziamento al quale per molti anni è stata sottoposta la sanità pubblica, rischia di mettere in discussione i principi di universalità, equità e uguaglianza del nostro Servizio sanitario nazionale – dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva – La salvaguardia degli stessi è un obiettivo per il quale cittadini, istituzioni pubbliche e soggetti privati devono accrescere il loro impegno, ognuno per la propria parte e unendo le forze. In particolare, occorre lavorare sull'accesso, ai servizi e alle terapie, e fare in modo che le cure, anche innovative, siano disponibili in tempi equi e uniformi sul territorio nazionale. Per far questo bisogna che le istituzioni si impegnino a superare una serie di ostacoli sulla via dell'eguaglianza, primo fra tutti l'aggiornamento e l'esigibilità dei Livelli essenziali di assistenza, fermi ormai al 2017".