
Sanità: rinunce alle cure e strategie economiche
La crisi economica incide pesantemente sull’accesso alle cure mediche. Il 28,2% degli italiani ha dovuto rinunciare a cure odontoiatriche, mentre il 27,2% ha evitato controlli periodici e di prevenzione, compromettendo la diagnosi precoce di molte patologie. Il 22,3% ha rinunciato a visite specialistiche per disturbi o patologie specifiche, mentre il 18,1% non ha potuto permettersi terapie o interventi medici essenziali.
Oltre alle prestazioni sanitarie, la difficoltà economica si riflette anche nell’assistenza domiciliare: il 45,3% degli italiani, pur avendone bisogno, ha dovuto fare a meno dell’aiuto di una badante. In parallelo, molte famiglie hanno adottato strategie economiche alternative: il 37,5% ha pagato in nero alcuni servizi, tra cui visite mediche, lezioni private e assistenza domestica.
Sanità digitale: informarsi online per evitare costi
Sempre più italiani cercano risposte sanitarie sul web per ridurre il ricorso a visite specialistiche. Il 71,9% ha cercato consigli sulla salute in Rete, con il 61,9% che ha utilizzato Internet per comprendere l’origine dei sintomi. Sebbene il 59,5% abbia poi consultato un medico, un preoccupante 6,1% ha deciso di affidarsi esclusivamente alle informazioni trovate online, senza un consulto specialistico.
Temi etici e diritti civili: opinioni in evoluzione
Sul fronte etico, il consenso sull’eutanasia scende al 67,9%, uno dei dati più bassi rilevati nella serie storica. Il 65,7% sostiene il ricorso all’eutanasia in caso di demenza senile avanzata, mentre il suicidio assistito, con l’ausilio di un medico, trova favorevole solo il 46,9% degli italiani. Il testamento biologico, invece, mantiene un largo consenso con il 77,8% di opinioni favorevoli.
Sul fronte dei diritti civili, il 70,2% degli italiani sostiene la tutela giuridica delle coppie di fatto, indipendentemente dal sesso, mentre il 66,8% è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. La possibilità di adottare figli per coppie omosessuali è sostenuta dal 51,9% della popolazione, mentre l’adozione per i single riceve un consenso leggermente più alto, pari al 54,3%.
Animali domestici: una spesa sempre più alta
Gli animali domestici si confermano una presenza centrale nelle case degli italiani, con il 40,5% della popolazione che possiede almeno un pet (+3,2% rispetto al 2024). La spesa per la loro cura continua ad aumentare, con la maggior parte dei proprietari che destina tra i 31 e i 100 euro mensili per alimentazione e visite veterinarie.