EvdIl Servizio sanitario nazionale si trova di fronte a una crisi strutturale legata alla carenza di personale sanitario. Per rispondere a questa emergenza, si è aperto un tavolo di confronto tra il presidente del Comitato di settore Marco Alparone, il coordinatore della Commissione Salute Massimo Fabi e i sindacati dei dirigenti medici e del comparto. L'obiettivo è trovare strategie condivise per garantire la sostenibilità del Ssne valorizzare i professionisti del settore. Al centro della discussione c’è il documento elaborato dalle Regioni, che analizza il problema in profondità e propone soluzioni operative per contrastare la crisi. Il testo evidenzia come la carenza di medici e infermieri sia legata a fattori demografici, sociali e strutturali, aggravati dalla scarsa attrattività della professione e dall’alto numero di dimissioni post-pandemia. I sindacati hanno sottolineato la necessità di garantire maggiori risorse per la sanità pubblica e di sbloccare il tetto di spesa per il personale sanitario. Inoltre, è emersa la richiesta di creare condizioni favorevoli affinché i giovani professionisti scelgano di restare in Italia, piuttosto che cercare opportunità all'estero, dove le condizioni di lavoro risultano più vantaggiose. 
Annalisa Silvestro, rappresentante della Fials, ha sottolineato l’urgenza di un confronto strutturato con le organizzazioni sindacali: "Non possiamo più essere coinvolti solo a valle delle decisioni politiche. È necessario un dialogo vero per trovare soluzioni condivise alle criticità che mettono a rischio il Ssn."
Tra le proposte discusse vi sono la ridefinizione del ruolo dei professionisti sanitari, il miglioramento delle condizioni di lavoro e una maggiore equità territoriale nell'applicazione dei contratti e nell'organizzazione dei servizi sanitari. Inoltre, è stato sollevato il tema della figura dell'assistente infermiere, definita una soluzione poco efficace rispetto alle reali esigenze organizzative. I prossimi incontri tra Regioni e rappresentanti del settore saranno determinanti per delineare un percorso di riforma sostenibile e garantire la tenuta del sistema sanitario nazionale nel lungo periodo.
Sulla complessa trattativa per il rinnovo del contratto del comparto Sanità 2022-2024 è intervenuto il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, che ha ribadito il lavoro già svolto dal governo e l’importanza delle risorse messe a disposizione:
"Abbiamo destinato 20 miliardi ai contratti pubblici in due manovre di bilancio, garantendo continuità contrattuale e aumenti retributivi del 6-7% fino al 2030," afferma Zangrillo in un’intervista a La Stampa. Tuttavia, il ministro critica l’atteggiamento di alcuni sindacati che definiscono ancora insufficienti le risorse stanziate: "Nel 2016-2018, con un'inflazione al 12%, furono accettati aumenti del 3-4%. Mi sembra una posizione puramente politica."