Enpam: chiarimenti, numeri e prospettive
Le osservazioni sono arrivate da più fronti. Un’inchiesta giornalistica (Dataroom di Milena Gabanelli) ha sollevato interrogativi sulla governance e sugli investimenti dell’Ente, mentre esponenti politici, tra cui la senatrice Mariolina Castellone (M5S), hanno chiesto che l’Enpam “torni a occuparsi delle pensioni dei medici, non di finanza”.
In risposta, il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti, ha diffuso un video ufficiale in cui ha tenuto a chiarire la natura e le finalità dell’Ente: “L’Enpam è una fondazione privata nei mezzi, ma pubblica nei fini. Non riceve fondi dallo Stato. I medici versano contributi autonomi e l’Ente li gestisce con un solo obiettivo: garantire loro pensioni dignitose oggi e domani.”
Oliveti ha sottolineato che le strategie di investimento sono parte integrante di un sistema a capitalizzazione, in cui le risorse raccolte vengono gestite per assicurare prestazioni previdenziali nel lungo periodo: “Non facciamo finanza per speculare, ma per tutelare il futuro previdenziale di oltre 360.000 iscritti.”
Il nodo previdenziale nella riforma della medicina generale. Il confronto si inserisce in un momento di riflessione sul futuro della medicina territoriale. Tra le ipotesi in discussione, vi è quella di trasformare i medici di medicina generale da liberi professionisti convenzionati a dipendenti del Servizio sanitario nazionale. Un cambiamento che comporterebbe anche un trasferimento dei contributi previdenziali dall’Enpam all’Inps.
Secondo stime interne riportate in più occasioni da fonti istituzionali, il passaggio dei medici di famiglia all'Inps comporterebbe per l’Enpam una perdita annua di circa 1,8 miliardi di euro, pari a circa il 40% delle sue entrate contributive. Si tratta di una cifra significativa, che inciderebbe sulla sostenibilità del sistema previdenzialea capitalizzazione, basato sull’equilibrio tra contributi versati e prestazioni future. Il presidente Oliveti ha tenuto a chiarire che l’Enpam non interviene nelle scelte legislative, ma ha il dovere di segnalare gli effetti di eventuali riforme sul piano previdenziale: “Il nostro compito è garantire la sostenibilità. Se cambia il modello contrattuale, è giusto che si valuti anche l’impatto previdenziale.”
Un patrimonio vigilato e finalizzato
L’Enpam gestisce un patrimonio di circa 30 miliardi di euro, costruito nel tempo attraverso i contributi degli iscritti e i rendimenti degli investimenti. L’Ente sottolinea che tutte le decisioni sono assunte dagli organi statutari rappresentativi della categoria e sono soggette a vigilanza da parte dei Ministeri competenti. Il presidente ha inoltre ricordato che l’Enpam è soggetto a controlli interni ed esterni, e che ogni scelta patrimoniale è documentata e trasparente.
Un confronto aperto. Il dibattito resta aperto, e tocca un nodo strutturale: come coniugare la riforma del sistema sanitario con la tutela della previdenza professionale. Da un lato, l’obiettivo di rafforzare la medicina territoriale e garantire maggiore integrazione dei professionisti nel Ssn; dall’altro, la necessità di preservare l’autonomia e la sostenibilità degli enti previdenziali di categoria.
In questo scenario, il confronto tra istituzioni, professionisti e cittadini sarà decisivo per costruire soluzioni equilibrate, che tengano insieme diritti previdenziali, sostenibilità economica e qualità dell’assistenza sanitaria.