EvdUn nuovo e promettente strumento, il calcolatore Prevent, si appresta a rivoluzionare la previsione del rischio cardiovascolare aterosclerotico (Ascvd), offrendo una guida più precisa per l'inizio della terapia con statine. Questo calcolatore, sviluppato per superare i limiti delle equazioni precedenti che tendevano a sovrastimare il rischio di malattie cardiovascolari, promette di identificare con maggiore accuratezza i pazienti che possono trarre il massimo beneficio da questi farmaci salvavita.
Precedenti ricerche pubblicate su Circulation avevano evidenziato come le Pooled Cohort Equations (PCE), ampiamente utilizzate, potessero sovrastimare il rischio di malattie cardiovascolari di circa due volte. Tale imprecisione ha spinto la dottoressa Sadiya S. Khan, professoressa di epidemiologia cardiovascolare presso la Northwestern Feinberg School of Medicine, e il suo team a sviluppare le Predicting Risk of Cardiovascular Disease Events (Prevent) equations. L'obiettivo primario era stimare il rischio di eventi Ascvd in modo più accurato e definire nuove soglie di rischio specifiche per Prevent, considerando anche i potenziali effetti avversi della terapia, come un rischio stimato del 3% di diabete incidente in 10 anni con statine ad alta intensità.
Per lo studio attuale, pubblicato in una ricerca su JAMA Cardiology, la dottoressa Khan e colleghi hanno analizzato i dati di 5.242 partecipanti di età compresa tra 40 e 75 anni. Questi dati, provenienti dalle National Health and Nutrition Examination Surveys (Nhanes) del 2011-2020, hanno permesso di valutare le differenze nell'eleggibilità alle statine. I ricercatori hanno confrontato tre intervalli di rischio basati su Prevent (3 - 3,9%, 4-4,9% e 5% o più) con due soglie di rischio basate sulle Pooled Cohort Equations: 5-7,4% e 7,5% o più.
I risultati hanno delineato un quadro significativo riguardo la prevalenza dell'eleggibilità alla terapia con statine. L'analisi ha mostrato che i partecipanti erano rappresentativi di 133,6 milioni di adulti negli Stati Uniti. Di questi, 28,1 milioni erano già in terapia con statine, mentre 15,2 milioni erano ulteriormente eleggibili per prevenzione secondaria o primaria ad alto rischio (es. diabete o Ldl elevato).
Concentrandosi sui 70,2 milioni di adulti rimanenti, lo studio ha identificato, usando le equazioni Prevent:
• 11,8 milioni con un rischio Ascvd a 10 anni pari o superiore al 5%;
• 5,3 milioni con un rischio compreso tra il 4% e il 4,9%;
• 7,9 milioni con un rischio compreso tra il 3% e il 3,9%.
In confronto, le Pooled Cohort Equations avevano identificato 17 milioni di adulti con un rischio Ascvd a 10 anni del 7,5% o superiore come eleggibili per le statine, e altri 8,6 milioni con un rischio compreso tra il 5% e il 7,4%. Queste cifre dimostrano come le diverse equazioni influenzino sensibilmente le popolazioni considerate eleggibili alla terapia preventiva.
Un aspetto cruciale della ricerca è stato il calcolo della riduzione assoluta media del rischio a 10 anni con l'inizio della terapia con statine, basandosi sull'assunto di una riduzione del 40% del colesterolo Ldl nei pazienti eleggibili. Questo calcolo ha rivelato differenze a seconda della soglia di rischio Prevent:
• per gli adulti con un rischio Ascvd a 10 anni pari o superiore al 5% secondo Prevent, è stata stimata una riduzione media del rischio del 2,2%;
• per quelli con un rischio compreso tra il 4% e il 4,9%, la riduzione media era dell'1,4%;
• per i pazienti con un rischio compreso tra il 3% e il 3,9%, la riduzione media era dell'1,1%.
Confrontando questi dati con le stime basate sulle Pooled Cohort Equations:
• per un rischio del 7,5% o superiore, l'aggiunta di una statina conferiva una riduzione media del rischio a 10 anni del 1,9%;
• per un rischio compreso tra il 5% e il 7,4%, la riduzione stimata del rischio era dell'1,1%.
Questi calcoli quantificano il beneficio e supportano la raccomandazione chiave dello studio: un rischio Ascvd previsto a 10 anni del 4% o più, basato sul calcolatore Prevent, può servire come soglia adeguata per l'inizio della terapia con statine. Sebbene l'impatto fosse marginale a soglie inferiori, potrebbe comunque beneficiare alcuni individui.
I ricercatori hanno enfatizzato che, data la sicurezza e l'efficacia in termini di costi delle statine, espandere l'eleggibilità con una previsione del rischio più accurata potrebbe avere l'impatto più favorevole sulla prevenzione dell'Ascvd su larga scala. La previsione del rischio, pur essendo un primo passo, deve sempre integrarsi in un processo decisionale condiviso che consideri soglie di rischio, beneficio netto e preferenze del paziente.
È importante notare che le analisi non hanno tenuto pienamente conto di tutti i fattori che aumentano il rischio cardiovascolare, come la lipoproteina(a), l'apolipoproteina B o il calcio nelle arterie coronarie. Nonostante questa limitazione, l'introduzione del calcolatore Prevent rappresenta un avanzamento significativo nella medicina preventiva, offrendo ai clinici uno strumento più raffinato per identificare i pazienti a rischio e ottimizzare le strategie di prevenzione cardiovascolare. Questo si traduce in una prevenzione più mirata e potenzialmente più efficace per milioni di persone, con l'obiettivo ultimo di ridurre il notevole onere delle malattie cardiovascolari a livello globale.

Bibliografia
Khan SS, et al. Development and Validation of the American Heart Association’s PREVENT Equations. Circulation 2025.
https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.123.067626