Nello studio Milos, i pazienti a cui è stato prescritto l’acido bempedoico e la sua associazione a dose fissa con ezetimibe, con o senza altre terapie ipolipemizzanti, sono stati associati a una riduzione relativa di quasi un terzo del C-Ldl dopo 2 anni di trattamento.
Grazie ai risultati dello studio Helios-B, ci sono speranze concrete per i pazienti di rallentare la progressione della malattia, nella sua forma transtiretinica (Attr-Cm). La speranza si chiama vutrisiran, un silenziatore genico diretto a bloccare la sintesi di transtiretina nel fegato.
Fezolinetant è un trattamento non ormonale, primo di una nuova classe di farmaci, per ridurre i sintomi vasomotori (Vms) da moderati a gravi associati alla menopausa."Fezolinetant agisce bloccando le neurochinine implicate nella termoregolazione dell'organismo. Si tratta quindi di un meccanismo d’azione molto sofisticato, innovativo, preciso che agisce proprio all’origine della causa che provoca i sintomi vasomotori" ha dichiarato Tommaso Simoncini, Presidente della Società Internazionale di Endocrinologia Ginecologica (Isge).
Tra le novità presentate al congresso della Società europea di cardiologia (Esc), tenutosi recentemente a Londra, particolare attenzione hanno fatto riscontrare gli studi che presentano nuove potenziali opportunità terapeutiche per patologie attualmente di difficile gestione. Una di queste è l’insufficienza cardiaca in fase iniziale, per cui un nuovo farmaco, finerenone, ha dimostrato di ridurre gli eventi di peggioramento e morte cardiovascolare.
I pazienti con ipertensione resistente devono assumere più farmaci per controllare i valori di PA ma, con l'aumento del numero di pillole, aumenta anche la mancata aderenza dei pazienti alla terapia. Lo studio Quadro ha dimostrato che la disponibilità di una combinazione quadrupla in un'unica pillola era più efficace nel ridurre la pressione arteriosa rispetto all'assunzione degli stessi farmaci in pillole separate nei pazienti con ipertensione resistente. E favoriva anche una migliore aderenza al trattamento.
In Italia ci sono oltre 1.400 persone in terapia che potrebbero rimanere senza. Le Associazioni e i clinici: “Occorre usare il periodo di sospensione della decisione della Commissione Europea, disposto dalla Corte di Giustizia, per trovare una soluzione che tuteli le persone in trattamento”. Tra le proposte quella di applicare l’art 117.3 della Direttiva 2001/83/CE.
I risultati aggregati degli studi Boreas e Notus mostrano benefici clinici significativi con una riduzione del 31% delle riacutizzazioni insieme a un miglioramento della funzionalità polmonare. I dati di questi due studi di fase 3 supportano dupilumab come il primo biologico approvato nell'Ue per un sottogruppo di pazienti con Bpco non controllata.