EvdPer ottimizzare il controllo del rischio cardiovascolare nel T2DM, gli obiettivi pressori dovrebbero essere inferiori alle attuali raccomandazioni? Questa è la domanda sollevata da una recente metanalisi, i cui dati incoraggiano a mantenere i valori di pressione al di sotto di 130/80 mmHg, in accordo alle attuali raccomandazioni europee.

I ricercatori dell’Università di Cardiff hanno dimostrato che i trattamenti da banco utilizzati per raffreddore e influenza sono sicuri ed efficaci per la gestione domiciliare dei sintomi lievi del Covid e potrebbero aiutare ad alleviare il carico sugli ospedali durante le ondate di malattia nella popolazione. Lo studio, pubblicato su Clinical Infection in Practice, ha messo in luce che i farmaci usati per trattare i sintomi del raffreddore e dell'influenza, come analgesici, antipiretici, decongestionanti e sedativi della tosse, possono essere utilizzati anche per gestire a domicilio il Covid in caso di infezioni lievi pur in assenza di specifica indicazione.

EvdInfiammazione di tipo 2, ovvero una reazione immunitaria iperattiva alla base di diverse patologie atopiche, allergiche e infiammatorie. Tra queste, la dermatite atopica, l’asma, la poliposi nasale e la Bpco, tra le più conosciute, ma anche la prurigo nodularis e l’esofagite eosinofila, meno note, ma con impatto notevole sulla qualità di vita dei pazienti. Il tema è stato al centro di un recente incontro tra esperti, tenutosi a Milano e promosso da Sanofi, nel corso del quale si è fatto il punto anche sulle più recenti novità terapeutiche in quest’area.

Secondo una metanalisi dei risultati di 218 studi clinici randomizzati che hanno coinvolto più di 14.100 persone, una serie di esercizi ad alta e bassa intensità, in particolare camminare o fare jogging, yoga e allenamento per la forza, potrebbero aiutare a curare la depressione. Gli studi includevano partecipanti di tutte le età con diversi gradi di depressione.

EvdGli acidi grassi omega-3 potrebbero rallentare la progressione delle lesioni potenzialmente fatali della fibrosi polmonare e ritardare la necessità di trapianti di polmone? Una risposta a questa domanda è stata data da uno studio che ha esaminato l'associazione tra i livelli plasmatici di questi acidi grassi e la progressione della fibrosi polmonare, dove è emerso che livelli più elevati di omega-3 erano associati a una migliore funzionalità polmonare e a una sopravvivenza libera da trapianto più lunga.

Tre studi retrospettivi “real-world” presentati alla 31ª Conferenza sui retrovirus e le infezioni opportunistiche (CROI, Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections) hanno evidenziato che remdesivir è stato associato a un rischio inferiore di sviluppare Covid lungo; inoltre un’analisi separata ha evidenziato che la molecola è stata associata a un ridotto rischio di mortalità tra i soggetti immunocompromessi.