Un nuovo studio pubblicato su JAMA Network Open ha dimostrato che un intervento che include la terapia cognitivo comportamentale è stato in grado di migliorare la qualità della vita delle donne con vescica iperattiva (Oab).
Restrizione calorica per migliorare l'efficacia dei trattamenti tumorali. Un filone d'indagine che sta suscitando grande interesse nella comunità scientifica e che vede l'Italia tra i pionieri nella sperimentazione, grazie, in particolare, all'impegno dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano (Int). Proprio da qui è partito uno studio clinico multicentrico, denominato Breakfast-2, che promette di fare chiarezza sulla correlazione tra aspetti nutrizionali ed esiti terapeutici in pazienti oncologici.
Uno studio ha documentato che l’esposizione agli oppioidi era associata a un rischio elevato di cadute in tutte le fasce d’età e il rischio era più elevato per gli individui di età pari o superiore a 85 anni. Dosi più elevate di oppioidi erano associate a un aumento del rischio di cadute, con il pericolo più elevato durante i primi 28 giorni di esposizione agli oppioidi. Si impone quindi cautela nelle prescrizioni.
Seguire in modo corretto e continuativo la terapia si associa a una riduzione del 20% delle malattie cardiovascolari e addirittura del 35% della mortalità per tutte le cause. “Affetti Desiderati”, la nuova campagna di sensibilizzazione promossa dal Gruppo Servier in Italia in collaborazione con la Società Italiana Per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), mira a promuovere i benefici clinici, sociali ed economici che derivano dal seguire correttamente le terapie nelle malattie croniche cardiometaboliche.
L’uso di antibiotici non ha prodotto alcun impatto misurabile sulla gravità o sulla durata della tosse, anche se era presente un’infezione batterica: è quanto emerge da un ampio studio prospettico condotto su pazienti che hanno cercato un trattamento per infezioni del tratto respiratorio inferiore.
Lo studio di fase III, che ha coinvolto oltre 1000 donne in 30 paesi, dimostra un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione nelle donne con tumore localmente avanzato ad alto rischio che hanno ricevuto l’immunoterapia insieme alla terapia standard con chemioterapia e radioterapia. Sono i primi risultati legati al trattamento in prima linea per le nuove diagnosi di tumori localmente avanzati.
Un ampio studio internazionale condotto dai ricercatori del Duke Clinical Research Institute ha indagato se empagliflozin, farmaco utilizzato nella terapia del diabete potesse prevenire l'insufficienza cardiaca nei pazienti che hanno subito un infarto miocardico. Mentre lo studio ha rilevato che il farmaco non ha ridotto i decessi, gli outcome secondari mostrano che la terapia ha rallentato il tempo del primo ricovero per insufficienza cardiaca e ha ridotto il numero totale di successivi ricoveri per insufficienza cardiaca.