EvdLa presentazione delle nuove Linee Guida 2025 dell'European Society of Cardiology (Esc) per la gestione delle malattie cardiovascolari (Cvd) in gravidanza segnala un momento cruciale per la salute delle donne. Le Professoresse Julie De Backer dell'Ospedale Universitario di Gand e Kristina H. Haugaa dell'Ospedale Universitario di Oslo hanno evidenziato un cambiamento significativo nel focus clinico, integrando le ultime evidenze emerse dal 2018 per offrire un approccio più completo e aggiornato.

Un approccio olistico e integrato
Una delle più importanti revisioni strutturali riguarda l'introduzione di una sezione dedicata interamente al "Pregnancy Heart Team". Questo concetto, precedentemente menzionato tra i principi generali, ora riceve un proprio spazio, coprendo ogni aspetto dalla fase pre-concezionale fino al periodo post-partum. La Prof.ssa De Backer spiega che l'obiettivo è garantire "un'assistenza completa in tutte le fasi riproduttive" della donna.
La selezione delle donne da indirizzare a questo team multidisciplinare si basa su una valutazione del rischio utilizzando la classificazione modificata dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (mWho) 2.0. È fortemente raccomandato che le donne con Cvd di classe mWho 2.0 II-III e superiori siano valutate e gestite da un Pregnancy Heart Team sin dal pre-gravidanza, per tutta la durata della gestazione e nel post-partum.
Per i casi più complessi, come le donne con condizioni di classe mWho 2.0 IV, che comportano un elevato rischio di mortalità o morbilità materna e un alto rischio fetale, è consigliata una discussione approfondita da parte del Team. Le precedenti raccomandazioni di Classe III in questo contesto sono state elevate a una raccomandazione di Classe I, promuovendo un modello di processo decisionale condiviso. Questo approccio permette alle donne di fare scelte pienamente informate, supportate da un'adeguata assistenza psicosociale. "Riconosciamo l'importanza dell'autonomia di una donna nel fare scelte riproduttive," ha dichiarato la Prof.ssa Haugaa, sottolineando come le nuove linee guida promuovano "un dialogo dettagliato e trasparente sui rischi aumentati e incoraggino la decisione condivisa, con una maggiore enfasi sul ruolo critico di una consulenza completa".

Ampliamento e nuove sezioni: un quadro clinico esteso
Le linee guida includono un'espansione significativa della sezione sulla gravidanza in donne con cardiomiopatie e sindromi aritmiche primarie, con l'introduzione di molte nuove raccomandazioni. È stata anche creata una sezione separata dedicata alla cardiomiopatia peripartum.
Inoltre, per le malattie aortiche ereditarie, sono state incorporate nuove evidenze che supportano un approccio più basato su geni e varianti, integrato nella sezione sulle aortopatie. La sezione sulle cardiopatie congenite note ha subito un importante aggiornamento basato su recenti rapporti, e la gravidanza in donne con ipertensione arteriosa polmonare è ora trattata in una sezione a parte.
Sono state anche fornite raccomandazioni specifiche per situazioni di emergenza nelle malattie cardiache acquisite, includendo dolore toracico, aritmie, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca e ipertensione. Infine, le nuove direttive presentano sezioni inedite dedicate alla cardio-oncologia e al trapianto di cuore, ampliando ulteriormente il campo di applicazione.

L'importanza degli esiti avversi della gravidanza per la salute cardiovascolare futura
Una delle sezioni conclusive riflette il crescente riconoscimento dell'importanza degli esiti avversi della gravidanza (Apo). Questi includono disturbi ipertensivi gestazionali, pre-eclampsia, diabete mellito gestazionale, neonati piccoli o grandi per età gestazionale, o parto pretermine.
La Prof.ssa De Backer raccomanda di effettuare una valutazione del rischio cardiovascolare in tutte le donne con Apo, di riconoscere e documentare tali esiti quando si valuta il rischio Cvd, e di fornire consulenza sull'importanza di scelte di stile di vita sane per ottimizzare la salute cardiovascolare.

Post-Partum: cure integrate per la salute a lungo termine
La Prof.ssa Haugaa conclude sottolineando come l'assistenza post-partum sia spesso frammentata e gestita principalmente dagli ostetrici. Tuttavia, "una maggiore durata dell'assistenza post-partum è probabilmente in grado di ridurre il rischio Cvd a lungo termine nelle donne con un Apo". Per questo, la comunicazione fluida e senza interruzioni tra i vari operatori sanitari (come ostetrici, cardiologi, internisti e medici di famiglia) e una gestione multidisciplinare degli Apo sono considerate "critiche per la cura a lungo termine e la futura salute della donna".
Queste linee guida dettagliate sono disponibili nella versione integrale sull'European Heart Journal e in una versione tascabile sull'applicazione gratuita Esc Pocket Guidelines.

Bibliografia
De Backer J, et al. 2025 ESC Guidelines for the management of cardiovascular disease and pregnancy. Eur Heart J. 2025. doi:10.1093/eurheartj/ehaf193.