Le principali novità della V revisione presentata dalla Società Italiana di Nutrizione Umana sono una direzione verso un’alimentazione plant-based, con obiettivi di prevenzione relativi all’assunzione di sale, zuccheri, grassi saturi e un’estensione dell’elenco degli alimenti inclusi nello porzioni standard.
L'obesità come definita dalle misure di adiposità corrisponde a un cutoff dell'indice di massa corporea (Bmi) più basso negli uomini (27) e nelle donne di mezza età rispetto alla soglia di obesità convenzionale ampiamente utilizzata di ≥ 30: è quanto emerge da un nuovo studio italiano che ha confrontato la validità della tradizionale soglia Bmi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per la classificazione dell'obesità rispetto ai livelli di adiposità come misura alternativa negli italiani di mezza età e anziani.
Un nuovo recente studio rivela che gli adolescenti che hanno compagni di classe con una malattia mentale hanno un rischio significativamente maggiore di una diagnosi psichiatrica negli anni a venire, anche dopo aver controllato la storia della salute mentale dei genitori e altri fattori.
Firmato dall’American Heart Association e dall’American College of Cardiology il nuovo documento per la gestione delle arteriopatie periferiche incoraggia la cura attraverso un team multispecialistico. La linea guida sostiene, tra gli altri interventi, l'allenamento fisico supervisionato e la terapia con statine ad alta intensità.
L'incidenza di molti tumori è aumentata negli ultimi anni, in particolare tra i più giovani, una tendenza che contrasta con il declino generale dei tumori senza una relazione consolidata con l'eccesso di peso, come i tumori del polmone e della pelle. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ogni anno a oltre 684.000 americani viene diagnosticato un cancro "associato all'obesità".
Le persone che hanno usato sigarette elettroniche e fumato sigarette sembravano quattro volte più propense a sviluppare il cancro ai polmoni rispetto a quelle che fumavano solo sigarette, secondo alcuni dati presentati al convegno annuale dell'American Association for Cancer Research.
Una storia di congestione sinusale e rinorrea può essere un elemento precursore di gravi disturbi autoimmuni: è quanto ha suggerito uno studio di popolazione. I tassi di condizioni reumatologiche, tra cui la sindrome antifosfolipidica e la malattia di Sjögren, erano significativamente più alti nelle persone con qualsiasi esperienza di sinusite, con probabilità fino a sette volte maggiori rispetto a soggetti senza tale storia, hanno spiegato i ricercatori della Mayo Clinic di Rochester.