L’iniziativa fa parte del progetto KAN – Kidney Anemia Network (ideato e gestito da ISHEO). È un nuovo strumento per la pratica clinica utile per quei medici che per primi devono individuare i pazienti a rischio. “È uno strumento che mira a favorire la possibilità per i Medici dei diversi ambiti assistenziali di operare in sinergia, in maniera standardizzata secondo le linee guida di riferimento, indipendentemente dai modelli organizzativi regionali e/o aziendali non sempre adeguati alle esigenze assistenziali di questi pazienti” ha commentato la dott.ssa Tommasa Maio, Segretario Nazionale Fimmg.
Un recente studio ha valutato la mortalità per diabete nei pazienti con diabete di tipo 1 di età inferiore a 25 anni: le morti precoci dovute a diagnosi e cure inadeguate sottolineano la necessità di un'educazione sulla malattia e di un migliore accesso all'insulina. I dati del Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) possono essere utilizzati per monitorare la cura di base del diabete e i decessi correlati al diabete in tutte le nazioni.
Tra i molti effetti della pandemia da SARS-CoV-2 vi è la comprensibile, ma pericolosa, perdita di attenzione su alcune malattie infettive che possono divenire nei prossimi anni una nuova minaccia per la salute dei cittadini. Al 49° Congresso dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani di Rimini è stato fatto il punto sulla Tbc, una minaccia che si crede estinta ma circola anche in Italia.
Se la sorveglianza attiva rimane la scelta che gode di ampio consenso in caso di tumori a basso rischio, la paura e l’ansia generata dalla diagnosi di tumore inducono molti uomini a non valersi di questa risorsa in favore di interventi più invasivi. Nel superamento di ansia e paura può essere determinante un training a intervalli ad alta intensità.
È poco credibile che gli adulti sani e non vaccinati che contraggono il Covid siano privi di sintomi: l’affermazione, controcorrente rispetto ai dati della letteratura, proviene da un nuovo lavoro che sfida gli studi che suggeriscono che l'infezione asintomatica sia comune. "Alcuni studi suggeriscono che l'infezione asintomatica può verificarsi fino al 50% delle volte, ma la nuova ricerca mette in dubbio tale affermazione”, ha affermato l'autore senior, Edward Mitre, professore di microbiologia e immunologia presso l'Uniformed Services University of the Health Sciences (USUHS) a Bethesda.
Non bastasse il Covid… I pazienti che hanno superato la malattia hanno un rischio concreto di manifestare disturbi mentali. Uno studio pubblicato dal British Medical Journal rileva infatti che il Covid è associato a un aumentato rischio di disturbi della salute mentale, tra cui ansia, depressione, uso e abuso di sostanze e disturbi del sonno. E questo fino a un anno dopo l'infezione iniziale. I risultati suggeriscono che affrontare i disturbi della salute mentale tra i sopravvissuti al Covid dovrebbe essere una priorità.
Quasi un terzo degli anziani che si sono ammalati di Covid nel 2020 ha sviluppato almeno una nuova condizione che ha richiesto cure mediche nei mesi successivi all'infezione iniziale, 11 in più rispetto a coloro che non avevano Covid. Le condizioni patologiche osservate coinvolgevano una serie di organi e sistemi principali, inclusi cuore, reni, polmoni e fegato, cui si aggiungevano problematiche di salute mentale. Lo rileva uno studio statunitense pubblicato sul British Medical Journal.