Se da una parte l’Europa si è organizzata per avere una uniformità di atteggiamento, che però varia di giorno in giorno, più complicata è la situazione al di fuori dell’Europa, con addirittura la Farnesina che scoraggia le vacanze all’estero. Con l’intento di fare chiarezza su questo tema, Motore Sanità ha coinvolto i maggiori esperti in campo sanitario che, partendo dai dati a loro disposizione, nel corso del webinar “Covid e turismo”, hanno illustrato luci e ombre della situazione attuale, offrendo soluzioni a riguardo.

Uno studio condotto su oltre 18 milioni di gravidanze ha mostrato una relazione forte e graduale tra la salute del cuore delle donne e gli esiti della gravidanza. La ricerca è stat pubblicata sull'European Journal of Preventive Cardiology, una rivista della European Society of Cardiology (ESC).

Quando si parla di obesità la definizione corretta è quella di malattia cronica multifattoriale. Errato considerarla un semplice accumulo di chili di troppo, e che si tratti di una condizione che può essere gestita sotto il controllo dell’individuo (o che sfugge alla sua capacità di disciplinare il peso in eccesso). E in quanto vera e propria patologia va affrontata e gestita sotto il controllo medico.

Gli alti tassi di vaccinazione della popolazione adulta statunitense hanno fatto nascere la speranza di un ritorno alla vita prepandemica. Tuttavia, l'accesso differenziato al vaccino, la persistente esitazione al vaccino, le varianti virali emergenti e le ondate di mortalità che ancora si registrano potrebbero ostacolare questa speranza. Date le caratteristiche di SARS-CoV-2, immaginare un futuro stato stazionario può essere intrinsecamente problematico. L’autore di questo lavoro descrive così 4 potenziali scenari: eradicazione, eliminazione, convivenza e conflagrazione. Senza comunque escludere l’affacciarsi di altri possibili scenari.

Si osserva ancora a distanza di 3-6 mesi dall’infezione ma, come già osservato in altri studi per l’anosmia, la sua presenza si fa sempre meno invasiva ed evidente. Il dato rassicurante emerge da uno studio pubblicato su  Clinical Gastroenterology and Hepatology. Tuttavia, l'incapacità di aumentare di peso nei pazienti con diagnosi di Covid e malnutrizione è un sintomo persistente che merita maggiore attenzione e questi pazienti dovrebbero essere seguiti anche da un nutrizionista.

Uno studio di popolazione condotto nel Regno Unito ha dimostrato che i pazienti con esordio giovanile del diabete di tipo 2 erano anche a maggior rischio di sviluppare demenza più avanti nella vita. In altre parole la giovane età di insorgenza del diabete sembra essere un fattore di rischio per la successiva demenza.