Nel 2017 la World Sleep Society ha fornito le linee guida per la corretta diagnosi di questa patologia. Ora un gruppo di esperti internazionali ne ha fornito un aggiornamento, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine, sulla rilevanza e applicabilità alla pratica della medicina del sonno.
Gli ultimi decenni sono stati segnati da un aumento del numero di ricoveri per anafilassi alimentare in tutto il mondo, che hanno raggiunto un incremento annuo del 5.7%. Parallelamente, durante lo stesso lasso di tempo, i decessi per anafilassi alimentare sono diminuiti, passando dallo 0.7% allo 0.19% per i casi confermati di anafilassi alimentare, o allo 0.30% per i casi sospettati di essere di origine alimentare.
È stato stimato il rischio cumulativo di Covid-19 fatale o che richiede ricovero in unità di terapia intensiva nei pazienti con diabete, confrontandolo con quello dei soggetti senza diabete. Lo 0.3% della popolazione con diabete ha sviluppato Covid-19 fatale o è stato ricoverato in terapia intensiva, contro lo 0.1% della popolazione senza diabete. Inoltre la presenza di diabete fa sì che i pazienti presentino un rischio più elevato di complicazioni correlate a Covid-19 e richiedano speciali interventi di prevenzione e trattamento.
A dieci anni dall’entrata in vigore della legge 38 sono ancora molti i gap da colmare per garantire a tutti i cittadini un accesso equo alla terapia del dolore. Il “Manifesto sul dolore” condiviso da un gruppo di esperti e rappresentanti delle Istituzioni individua 4 aree di miglioramento: la raccolta dei dati relativi al paziente con dolore cronico; il rafforzamento del network fra i clinici; la formazione del personale medico; la promozione di una “cultura” del dolore cronico, attraverso corretta informazione ed empowerment del cittadino.
I risultati di un recente studio sembrano indicare che, nei pazienti Covid,la presenza di grandi cambiamenti nel microbioma intestinale sarebbero correlati alla gravità dell'infezione. In particolare si è osservata una riduzione della quota di quei ceppi batterici che forniscono meccanismi per il controllo delle infezioni, suggerendo che il Coronavirus estende i suoi effetti anche sull’ambiente intestinale.
I pazienti che hanno superato il Covid-19 spesso, a distanza di tempo dalla guarigione e dalla dimissione dall’ospedale, lamentano rallentamento, stanchezza mentale, mancanza di lucidità e fatica nelle attività quotidiane come lavorare, guidare la macchina o fare la spesa. Un recente studio italiano riporta la valutazione delle funzioni cognitive a distanza di 5 mesi dalla dimissione dall’ospedale in un gruppo di pazienti precedentemente ospedalizzati tra i 22 ed i 74 anni, senza disturbi della memoria o dell’attenzione prima del ricovero.
Un recente studio pubblicato sul Journal of Diabetes ha rilevato che la sindrome metabolica è un indicatore prognostico migliore per gli esiti gravi nei pazienti con Covid-19 rispetto ai suoi singoli componenti. Gli adulti con sindrome metabolica ospedalizzati con Covid-19 avevano maggiori probabilità di mortalità, ricovero in terapia intensiva e ventilazione meccanica.