La “real world evidence” in aiuto nella gestione della pandemia
Nel corso di una recente Web Conference “La Real World Evidence e la sua utilità nella gestione della SARS-CoV-2” sono stati affrontati temi quali la prevenzione e le misure per il contenimento del contagio, le modalità per migliorare il sistema di sorveglianza epidemiologica e lagestione dell’emergenza, cercando di dare risposte alla pandemia da SARS-CoV-2 sulla base di evidenze e conoscenze scientifiche.
Negli ultimi vent'anni, l'ecografia è stata oggetto di rinnovato interesse come mezzo diagnostico rapido per l’identificazione e l’inquadramento di patologie polmonari, di facile esecuzione poiché può essere utilizzato al letto del malato, in situazioni cliniche urgenti affrontate in unità di terapia intensiva. Nel tempo si è sviluppata una ricca semiologia ecografica pleuropolmonare, in grado di rispondere a molti problemi pratici e, a questo proposito, merita attenzione il suo potenziale contributo alla diagnosi al capezzale di polmonite correlata a SARS-CoV-2.
Pubblicate dalla Società Europea dell’Ipertensione le linee guida 2021 per la misurazione della PA nello studio medico, a casa e in condizioni dinamiche nelle 24 ore. Un up to date dal profilo pratico facilmente fruibile nella pratica quotidiana.
Il problema clinico del "dolore cronico" ha raggiunto proporzioni allarmanti in termini di disabilità, di consumo di risorse socio/sanitarie e di impatto sui servizi di assistenza primaria e specialistica e l’ambito della medicina di base è di frequente chiamato alla gestione di questa condizione. Un panel di esperti della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) si è dedicato alla definizione di un algoritmo diagnostico che sia di ausilio nel percorso diagnostico, prologo di una gestione terapeutica di successo.
L'inattività fisica è collegata a casi di infezione da SARS-CoV-2 di maggior gravità e associati anche ad un aumentato rischio di morte: lo rileva un ampio studio statunitense pubblicato sul British Journal of Sports Medicine. I risultati hanno dimostrato che i pazienti con Covid-19 che erano costantemente inattivi durante i 2 anni precedenti la pandemia avevano maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale, di richiedere cure intensive e di morire rispetto ai pazienti che avevano costantemente rispettato le linee guida sull'attività fisica.
La salute fisica e mentale della generazione X e Y stanno manifestando un peggioramento rispetto a quelle dei Baby Boomer, secondo un'indagine pubblicata sull'American Journal of Epidemiology. Il peggioramento dei profili fisiologici e di salute mentale tra le giovani generazioni implica una prospettiva di morbilità e mortalità impegnativa e i medici di famiglia possono trovarsi in una posizione unica per affrontare questa crisi imminente.