Ciro Esposito
Responsabile Nefrologia e dialisi Ics Maugeri, Pavia
Professore associato, Università di Pavia
L’anemia rappresenta una delle complicanze più comuni della malattia renale cronica (Mrc). Le cause possono essere diverse, e riguardare la minore produzione di eritropoietina, ma anche la carenza di ferro, l'infiammazione cronica, eventuali perdite occulte. Una volta diagnosticata, la somministrazione di ferro per os o, se necessario, per ev, è il necessario punto di partenza. Attualmente sono disponibili nuove terapie, come il ferro carbossimaltosio, meno tossici, con meno complicanze e che non richiedono delle somministrazioni ripetute. Nel caso in cui la saturazione di transferrina e la ferritina siano nel range di normalità e permanga ancora anemia con un'emoglobina inferiore a 10 g/dl si può pensare di somministrare a un prodotto che stimola la produzione di globuli rossi, come varie forme di eritropietina, short acting o long acting. Per i pazienti che non rispondono all’eritropietina, ultimamente si sono resi disponibili gli inibitori della prolil-idrossilasi del fattore inducibile dell’ipossia (HIF-PH), in grado di aumentare i livelli di emoglobina attraverso un diverso meccanismo d’azione rispetto agli agenti stimolanti l’eritropoiesi.
Questo argomento è stato trattato anche nell’ambito del 64° congresso della Società Italiana di Nefrologia (Sin), tenutosi a Torino dal 4 al 7 ottobre 2023.