Fernando De Maio
Professore associato di Malattie dell’Apparato locomotore
Università di Roma Tor Vergata
Le fratture da fragilità sono in crescente aumento negli ultimi anni. Polso, femore, omero prossimale e vertebre sono i segmenti scheletrici più colpiti. Rappresentano un problema legato soprattutto all’osteoporosi, per cui è possibile fare una efficace prevenzione comprendendo precocemente il grado di rischio della persona, per poter poi operare tempestive azioni preventive. Sicuramente la frattura di femore è quella con prognosi più delicata, visto che è associata a un elevato tasso di mortalità post frattura, dal 12 al 30% nel primo anno post evento. La chirurgia post frattura svolge sicuramente un ruolo importante, come anche il processo riabilitativo.
Questo argomento è stato ampiamente trattato nell’ambito del 106° Congresso nazionale della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT, tenutosi recentemente a Roma. Abbiamo chiesto a Fernando De Maio, Professore associato di Malattie dell’Apparato locomotore dell’Università Tor Vergata di Roma, di farci, per M.D., il punto della situazione.