
Sono state analizzate retrospettivamente 559 visite ambulatoriali ed è stata valutata l'adeguatezza di ogni prescrizione. Per definire l’appropriatezza è stata utilizzata l’integrazione di diverse linee guida italiane ed europee.
Sono state effettuate 449 prescrizioni (198 ecocardiografie, 148 ecografie carotidee, 85 Abpm 24 ore e 18 Ecg da sforzo). La prevalenza delle prescrizioni generali appropriate è stata del 40.3%, con l'Abpm di 24 ore quella più appropriata (49.4%) seguita da ecocardiografia (43.9%), test da sforzo Ecg (38.9%) ed ecografia carotidea (30.4%). L'appropriatezza era significativamente più alta per i pazienti in prevenzione secondaria (61.6 vs 35.3%, p < 0.001), in particolare per l'ecografia cardiaca e carotidea. Sono state identificate correlazioni univariate significative tra età, categoria di rischio cardiovascolare, grado di prevenzione (primaria vs secondaria), durata dell'ipertensione e presenza di cardiopatia valvolare e appropriatezza della prescrizione. Tuttavia, all’analisi multivariata questi risultati non sono stati confermati.
Il nostro studio, commentano così gli autori, mostra una percentuale rilevante di prescrizioni inappropriate di esami cardiologici non invasivi, in particolare nel contesto della prevenzione primaria.
Bibliografia
Ceruti D, et al. Prescriptive Appropriateness in an Outpatient Primary and Secondary Cardiovascular Prevention Service. High Blood Press Cardiovasc Prev 2025; 32(1): 99-106. doi: 10.1007/s40292-024-00697-3.