
Claudio Micheletto, Direttore Uoc Pneumologia, Aou Verona e Presidente Aipo, sottolinea l'importanza vitale della prevenzione nelle patologie respiratorie, specialmente per i pazienti affetti da Bpco: "La gestione clinica dei pazienti affetti da Bpco ha posto al centro la prevenzione delle riacutizzazioni, sia con il trattamento farmacologico che con le vaccinazioni. Le riacutizzazioni non sono eventi banali, causano crisi respiratorie severe con conseguente ospedalizzazione, aumentano la mortalità e peggiorano la funzionalità respiratoria. Dopo ogni riacutizzazione i pazienti fanno uno scalino verso il basso e spesso non recuperano, anni di osservazione hanno dimostrato che coloro che incorrono in questi episodi peggiorano più degli altri la propria funzione respiratoria. Le riacutizzazioni sono causate da virus e batteri, tutte le linee guida nazionali e internazionali di riferimento per la gestione della Bpco consigliano fortemente la vaccinazione, quale strumento fondamentale di prevenzione. Da tempo è consigliata la vaccinazione antinfluenzale e quella antipneumococcica. Nelle ultime versioni è stata inserita l'anti herpes zoster, poichè i pazienti respiratori hanno maggiore incidenza rispetto alla popolazione generale, e l'anti virus respiratorio sinciziale, agente patogeno in grado di causare importanti crisi respiratoria nei pazienti con Bpco".
Anna Maria Cattelan, Direttore Uoc Malattie Infettive Aou Padova, evidenzia l'opportunità e la necessità del vaccino per i più vulnerabili, come neonati, anziani e soggetti immunodepressi: "Oggi più che mai la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale rappresenta una barriera vitale peri i pazienti fragili come i neonati, gli anziani e i soggetti immunodepressi. Purtroppo in queste persone un’infezione da virus respiratorio sinciziale può rapidamente evolvere in broncopolmonite o bronchiolite, con il rischio di ricoveri prolungati e complicanze gravi. Oggi abbiamo a disposizione una grande opportunità che è il vaccino per l’Rvs, che proprio per questo deve essere inserito nei percorsi assistenziali per la popolazione fragile, costituendo un vero e proprio scudo immunitario. Formare medici, infermieri e caregiver è essenziale per assicurare una copertura omogenea e tempestiva nei gruppi più vulnerabili; si tratta di un impegno concreto, capace di salvaguardare la qualità di vita di tante persone e di ridurre il carico sugli ospedali". È quindi cruciale accelerare l'integrazione del vaccino Rsv nei percorsi assistenziali per i pazienti fragili, identificando un target di popolazione prioritario e supportandola con campagne di informazione e la formazione di medici, infermieri e caregiver.