
Le alterazioni nei geni della via PI3K sono state rilevate in 1103 pazienti su 2980 (37,0%) con dati genomici completi. Dei 515 pazienti con alterazioni del gruppo A e 588 pazienti con alterazioni del gruppo B, rispettivamente 314 e 312 sono stati assegnati a ricevere acido acetilsalicilico o placebo. L'incidenza cumulativa stimata di recidiva a 3 anni è stata del 7,7% con acido acetilsalicilico e del 14,1% con placebo (hazard ratio 0,49; intervallo di confidenza [IC] al 95%, 0,24 a 0,98; p=0,04) tra i pazienti con alterazioni del gruppo A, e del 7,7% e 16,8%, rispettivamente (hazard ratio 0,42; IC al 95%, 0,21 a 0,83), tra quelli con alterazioni del gruppo B. La sopravvivenza libera da malattia stimata a 3 anni è stata dell'88,5% con acido acetilsalicilico e 81,4% con placebo (hazard ratio, 0,61; IC al 95%, 0,34 a 1,08) tra i pazienti con alterazioni del gruppo A, e dell'89,1% e 78,7%, rispettivamente (hazard ratio, 0,51; IC al 95%, 0,29 a 0,88), tra quelli con alterazioni del gruppo B. Eventi avversi gravi si sono verificati nel 16,8% dei riceventi aspirina e nell'11,6% dei riceventi placebo.
Nelle loro conclusioni gli autori sottolineano che l'acido acetilsalicilico ha portato a un'incidenza significativamente inferiore di recidiva del carcinoma colorettale rispetto al placebo tra i pazienti con mutazioni hotspot di Pik3Ca nell'esone 9 o 20 ed è sembrata avere un beneficio simile tra quelli con altre alterazioni somatiche nei geni della via Pi3K.
Bibliografia
Martling A, et al. Low-Dose Aspirin for PI3K-Altered Localized Colorectal Cancer. N Engl J Med 2025; 393:1051-1064. DOI: 10.1056/NEJMoa2504650