
"Con il nuovo Acn - precisano nella missiva allegata alla petizione - si vorrebbe aggiungere, alla già insostenibile attività quotidiana del medico di medicina generalea, un'ulteriore quota oraria da svolgere in Casa della Comunità a seconda delle necessità del Distretto" a carico dei non massimalisti. Una decisione che, reputano, coinvolgerebbe, "per il momento, i soli nuovi medici che si inseriranno a partire dal 2025, caricando tutto su di loro questo nuovo gravoso onere" e "andando a rendere ancora meno appetibile questa professione". "Se non si invertirà immediatamente la rotta, - si legge nella petizione - è facilmente prevedibile come quel burnout che già ha colpito troppi di noi, diventerà il burnout di un'intera categoria". Per tanto si chiede a Palazzo Chigi e al titolare del dicastero Sanità "la revisione di un Accordo che potrebbe segnare la fine della Medicina Generale" che, già in crisi da un decennio con "la perdita del 25% dei professionisti in servizio attivo, non farà che aggravarsi. Tutto ciò inevitabilmente si ripercuoterà sulla qualità dell'assistenza ai nostri pazienti".
Fonte: Ansa