EvdSono 2.200 le firme in calce alla petizione contro l'accordo siglato di recente per la MG (2019-21) inviata al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro della Salute, Orazio Schillaci  da Libera Associazione di Medicina Generale e l'Associazione Mmg - Sardegna. Nella petizione si chiedono "soluzioni alternative (...) per scongiurare la prevedibile catastrofe che, altrimenti, si abbatterebbe sulla Medicina Generale". La richiesta sarà indirizzata anche ai senatori e deputati componenti delle commissioni Sanità. Un accordo che secondo i fautori dell'iniziativa si inserisce in un quadro di "progressivo imbruttimento" della loro professione dovuto a "compiti sempre più burocratici e amministrativi a scapito della cura e del rapporto con gli assistiti".
"Con il nuovo Acn - precisano nella missiva allegata alla petizione - si vorrebbe aggiungere, alla già insostenibile attività quotidiana del medico di medicina generalea, un'ulteriore quota oraria da svolgere in Casa della Comunità a seconda delle necessità del Distretto" a carico dei non massimalisti. Una decisione che, reputano, coinvolgerebbe, "per il momento, i soli nuovi medici che si inseriranno a partire dal 2025, caricando tutto su di loro questo nuovo gravoso onere" e "andando a rendere ancora meno appetibile questa professione". "Se non si invertirà immediatamente la rotta, - si legge nella petizione - è facilmente prevedibile come quel burnout che già ha colpito troppi di noi, diventerà il burnout di un'intera categoria". Per tanto si chiede a Palazzo Chigi e al titolare del dicastero Sanità "la revisione di un Accordo che potrebbe segnare la fine della Medicina Generale" che, già in crisi da un decennio con "la perdita del 25% dei professionisti in servizio attivo, non farà che aggravarsi. Tutto ciò inevitabilmente si ripercuoterà sulla qualità dell'assistenza ai nostri pazienti".

Fonte: Ansa