
Secondo quanto accertato dai Nas, i quattro medici avrebbero cambiato la categoria di priorità nelle prenotazioni di accertamenti diagnostici e di visite specialistiche per alcuni pazienti, firmando inoltre più prescrizioni per la stessa visita. In molti casi sono state trovate triple prescrizioni dello stesso esame con priorità B (Breve entro 10 giorni), D (differibile entro 30/60 giorni) e P (programmata entro 120 giorni), così da consentire al paziente di avere maggiore possibilità di trovare un posto.
Per il Gruppo medici per la rinascita della Mg in un sistema completamente saltato, il Mmg abituato a guidare il suo paziente in una selva di mancanze, nel tentativo comunque di trovare soluzioni possibili, ha provato a trovarle con gli strumenti a disposizione: "Visto che esistono dei codici di priorità per indicare l’urgenza di una data prestazione - precisano nella nota - verrebbe di pensare che se il medico prescrive con una certa priorità il sistema si attenga a quella: intendiamo che se il medico scrive che la visita o l’esame vanno erogate entro 10 giorni il sistema possa solo rispondere che ha o non ha una possibilità di erogare un appuntamento entro quei 10 giorni, se è disponibile un appuntamento lo fissa e se non è possibile risponda che non ci sono appuntamenti disponibili. Si potrebbe capire un allungamento dei termini prevedendo che quella prestazione possa essere erogata entro 20 giorni, 25, 30… Non oltre. Ma le cose non stanno così; ad una richiesta da fissare entro 10 giorni si può dare posto anche 60, 90, 120 giorni. Questo crea ovviamente un grande disorientamento perché il medico, o lo stesso paziente che ha necessità di una visita entro 60 giorni , che scopre di poter avere una visita a 60 giorni solo scrivendo una richiesta che ha priorità a 10 giorni, si dice che il sistema è impazzito, si costringe a chiedere una cosa impropria per avere un appuntamento in tempi appropriati".
"È un falso? - continua la nota - A noi sembra che non si possa essere appropriati in un sistema totalmente improprio. È un reato? Beh, se questa è l’interpretazione della giustizia allora vuol dire che ha smarrito il suo senso più profondo. È solo rispetto formale di regole ingiuste. Ma se poi il sistema avesse chiarito ai suoi medici di fare uno sforzo per non risolvere i problemi dei pazienti che hanno bisogno e non trovano risposte, perché si sta mettendo mano al Sistema e bisogna ripartire da zero cercando di riformarlo, i Mmg avrebbero certo dato una mano alla soluzione del problema, invece di cercare di risolvere le distorsioni più evidenti! Questa informazione forte e chiarificatrice non è arrivata, e può essere che qualcuno abbia pensato che in caso di bisogno si poteva avere un buon un capro espiatorio che poi si è certamente cercato con l’invio dei Nas per confermare che c’era del dolo e del marcio nella questione.
Assimefac. Quousque tandem abutere Catilina patientia nostra! Si conclude così la lettera aperta di Leonida Iannantuoni presidente Assimefac in cui scrive: "È di questi giorni la notizia per cui, i presidenti delle Regioni nelle quali si sono riscontrate irregolarità nella gestione delle liste di attesa, che si voglia per la lunghezza delle stesse o per aver chiuso, illegalmente, le prenotazioni, a propria scusante attaccano il Ministro Schillaci attribuendo le loro défaillance alla mancata eventuale riforma della Medicina generale. È chiaro, ormai, che la Medicina Generale è divenuta il capro espiatorio a cui attribuire tutte le pecche, i ritardi e i malfunzionamenti del Servizio Sanitario, anche quando, palesemente come nel caso delle liste di attesa, la Medicina Generale non ha alcuna responsabilità nella mala gestione del sistema.
Bisognerebbe, invece, togliere i blocchi, (a partire dal tetto di spesa in sanità) che determinano la crescita delle liste di attesa, per inaugurare una nuova fase della sanità che permetta, finalmente, la fruizione di prestazioni ambulatoriali e di ricovero da parte di tutti i cittadini.
Riteniamo che sia urgente sopperire alla carenza specialistica, che determina le cause delle liste di attesa molto lunghe nei nostri territori e non certo attaccare il lavoro e i sacrifici dei medici di medicina generale.
Non si deve e non si può più, indicare la Medicina Generale, come causa, dello sfacelo delle liste di attesa".