
La lunga lettera scritta dai medici di medicina generale dell’Emilia-Romagna, inviata, attraverso il sindacato Snami Emilia-Romagna, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro della Salute Orazio Schillaci e al presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale, è diventata una petizione aperta. I medici hanno messo nero su bianco il loro disappunto per l’istituzione del nuovo ruolo unico di assistenza primaria, che impone ai medici di medicina generale l’obbligo di svolgere contemporaneamente sia la classica attività di scelta, che orarie, ossia il ruolo dell’ex guardia medica.
La petizione
“Siamo medici di Medicina Generale e Medici che si stanno formando per diventarlo, professionisti che ogni giorno si prendono cura della salute dei cittadini con passione, competenza e spirito di servizio. Oggi ci troviamo davanti a un cambiamento che mette a rischio non solo la qualità dell’assistenza, ma anche la nostra dignità professionale.
Il nuovo Ruolo Unico di Assistenza Primaria, introdotto dall'Accordo Collettivo Nazionale del 2024 e approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, stravolge l’organizzazione della medicina territoriale. Invece di valorizzare le nostre competenze, ci impone un modello rigido e insostenibile, obbligandoci a svolgere contemporaneamente attività di medico di famiglia e di continuità assistenziale (ex guardia medica), senza possibilità di scelta e senza tenere conto dei carichi di lavoro, delle specificità professionali e delle condizioni di vita personali.
Questo modello:
- Abolisce la libertà di scelta professionale che ha sempre garantito flessibilità e qualità nell’assistenza.
- Impone condizioni di lavoro che mettono a rischio la salute psico-fisica dei medici e la sicurezza delle cure per i pazienti.
- Trasforma i liberi professionisti in “impiegati della sanità”, mortificando la nostra autonomia clinica.
- Favorisce la fuga dei giovani medici dalla Medicina Generale e svuota i corsi di formazione specifica.
Chiediamo dunque con forza:
- Il ripristino della libertà di scelta tra attività a ciclo di scelta e a ciclo orario, per tutti i medici.
- l rispetto dell’autonomia gestionale dei medici di Assistenza Primaria.
- Una revisione immediata dell’Accordo Collettivo Nazionale con un nuovo Atto di Indirizzo che tenga conto della realtà operativa e delle reali esigenze della professione.
- Una valorizzazione concreta della Medicina dei Servizi, inclusa nelle Case della Comunità, oggi trattata come un settore a esaurimento nonostante il suo ruolo strategico.
- Il riconoscimento della dignità professionale dei medici di medicina generale, condizione indispensabile per garantire un’assistenza di qualità ai cittadini.
"Firma questa petizione se sei un medico, un operatore sanitario o un cittadino che crede in una sanità pubblica efficiente, umana e rispettosa di chi lavora per il bene comune. Ogni firma è una voce che chiede rispetto, ascolto e cambiamento. Uniti possiamo difendere il futuro della Medicina Generale in Italia".