"Le aziende del Ssn, fino al 31 dicembre 2026, possono prorogare, con il consenso degli interessati e comunque non oltre un anno successivo al raggiungimento del limite di età previsto dalla legge, il rapporto con il personale medico in regime di convenzionamento con il Ssn", così recita l'emendamento inserito nel nel decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25 a cui l'Aula Montecitorio ha dato il via libera.Il testo ora ora passa al vaglio del Senato. Un provvedimento che cerca in qualche modo di rallentare l'uscita dalla Convenzione di 7.345 Mmg. Secondo le proiezioni della Fimmg tanti saranno i medici di famiglia che andranno in pensione tra il 2024 e il 2027 per aver raggiunto il limite di età di 70 anni. Non dimentichiamo che attualmente mancano più di 5.500 Mmg e che i giovani medici che scelgono di intraprendere questa professione sono sempre meno. La possibilità di prorogare l’attività dei medici di medicina generale dopo il raggiungimento dell’età pensionabile rappresenterebbe quindi una manovra necessaria nel contesto attuale, ma richiederebbe un'attenta valutazione delle sue implicazioni. Affinché tale decisione non si riveli una soluzione tampone è di vitale importanza che le istituzioni coinvolte progettino soluzioni a lungo termine, in grado di affrontare le cause strutturali della carenza di medici. Misure come l’aumento delle risorse destinate alla formazione dei nuovi Mmg, l’adeguamento delle retribuzioni e la creazione di ambienti lavorativi più attrattivi potrebbero contribuire a garantire un sistema sanitario resiliente e capace di rispondere efficacemente alle esigenze della popolazione.