EvdNel dibattito sulla riforma della medicina generale, il tema della dipendenza dei medici di famiglia continua a essere al centro dell’attenzione. Tuttavia, secondo il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, si tratta di un falso problema che rischia di oscurare le vere sfide della sanità territoriale italiana.
.Gli accordi regionali integrativi, l’ultimo dei quali siglato in Puglia, dimostrano che la collaborazione dei Mmg nelle Case di comunità e negli Ospedali di comunità è pienamente realizzabile senza modifiche giuridiche. “La partecipazione ai progetti del Pnrr può avvenire all’interno della Convenzione,” ha affermato in una recente intervista all'Adnkronos il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, sottolineando come il recente accordo collettivo nazionale firmato circa un anno fa fornisca già una base solida.
L’Air sottoscritto in Puglia rappresenta un esempio concreto di come le Regioni possano attuare soluzioni efficaci per il rafforzamento della medicina del territorio senza modificare il rapporto contrattuale dei medici di famiglia. Grazie a questo accordo, i professionisti potranno partecipare attivamente ai progetti previsti dal Pnrr, mantenendo la flessibilità operativa e il rapporto fiduciario con i cittadini, elementi che la Fimmg considera fondamentali per garantire un accesso tempestivo alle cure primarie.
La Fimmg si oppone fermamente alla trasformazione del ruolo dei medici di famiglia in dipendenti del Servizio sanitario nazionale, ritenendo che ciò comprometterebbe il rapporto fiduciario con i pazienti e limiterebbe l’accesso alle cure primarie, come avviene in altri sistemi europei. “Il problema reale è la falsa narrazione sulla medicina generale, spesso descritta come inefficace e poco produttiva, mentre durante la pandemia ha gestito milioni di pazienti senza strumenti adeguati,” conclude Scotti.
Mentre alcune Regioni hanno già avviato le contrattazioni locali per dare concretezza all’accordo nazionale, il dibattito resta aperto.