
I dati evidenziano una crescente adozione della telemedicina: il 52% dei medici utilizza la televisita, mentre il 49% si avvale del teleconsulto. Questi strumenti sono ritenuti fondamentali per garantire l’assistenza a pazienti con difficoltà motorie o residenti in aree poco servite. Inoltre, il 46% ha già sperimentato soluzioni di Intelligenza Artificiale Generativa (IA Gen), mentre il 39% si dice interessato a esplorarne le potenzialità in futuro.
Secondo i risultati dell’indagine, l’Ia può aiutare a ridurre il tempo dedicato alle attività burocratiche e amministrative, permettendo ai medici di concentrarsi maggiormente sulla cura dei pazienti. Il 76% del campione giudica positivamente l’impiego dell’IA per la ricerca di informazioni scientifiche, mentre il 69% la ritiene utile per la produzione di referti e documentazione clinico-amministrativa. Tuttavia, il 68% degli intervistati concorda sul fatto che l’IA non potrà mai sostituire il medico nelle attività cliniche, e il 58% esprime preoccupazione per i possibili fraintendimenti da parte dei pazienti nell’uso dell’IA per questioni di salute.
Il tema del ruolo unico e delle implicazioni dell’Ia nella medicina generale è stato oggetto di un ampio dibattito. "L’innovazione digitale sta trasformando la professione, e i medici di famiglia dimostrano una crescente consapevolezza verso queste risorse – afferma Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi Fimmg – L’IA viene vista come un aiuto nella gestione di aspetti ripetitivi, senza perdere di vista i rischi legati alla sua applicazione indiscriminata."
"L’Osservatorio ha stimato che, grazie all’Intelligenza atificiale, ogni medico potrebbe risparmiare fino a due settimane lavorative all’anno in attività amministrative – spiega Chiara Sgarbossa, direttrice dell’Osservatorio sanità digitale – Tuttavia, emergono ancora dubbi sulle responsabilità medico-legali e sulla mancanza di spiegazioni nei processi decisionali dell’IA."
L’indagine conferma quindi che la tecnologia può essere una risorsa preziosa nella gestione della professione, ma la figura del medico resta imprescindibile nel garantire una cura efficace ed empatica.