Aft in Sicilia: un primo passo tra ambizioni e incognite per la medicina territoriale
Il segretario regionale Fmt, Marco Alise, sottolinea come il decreto arrivi in assenza dell’Accordo Integrativo Regionale (Air), che in Sicilia manca dal 2010. La mancanza di contrattazione e di un quadro normativo condiviso, denuncia Alise, getta ombre sulla piena attuabilità delle Aft, i cui contorni organizzativi ed economici restano incerti.
Le Aft sulla carta: accesso, condivisione, équipe multiprofessionali. Tra gli aspetti positivi evidenziati, l’attivazione di strutture Aft attive 24 ore su 24, accessibili tramite un numero unico e collegate a team multiprofessionali. Ogni Aft sarà strutturata su due poli – una sede principale e una periferica – e potrà contare su infermieri e personale amministrativo, oltre ai medici a ruolo unico. È previsto anche il pieno accesso ai dati clinici condivisi all’interno del gruppo, per favorire la presa in carico diffusa dei pazienti. Tuttavia, la realtà sul territorio presenta criticità strutturali gravi. Personale amministrativo e infermieristico è carente, i distretti sanitari sono depotenziati, e non si prevedono strumenti per rafforzare l’assistenza domiciliare o investire sulla telemedicina – aspetti fondamentali per la presa in carico dei pazienti fragili, anziani e cronici.
Ruolo unico e carichi di lavoro: servono regole certe. Alise esprime forti perplessità sull’applicazione del “ruolo unico”, già oggetto di richieste unilaterali da parte di alcune aziende sanitarie. Senza un Air linee guida precise, né un’adeguata cornice contrattuale, il passaggio rischia di aumentare il carico di lavoro in modo insostenibile. “Non abbiamo il dono dell’ubiquità,” osserva Alise, evidenziando come le ore aggiuntive in Aft si sommino a un’agenda già satura di visite, domiciliarità, screening, reperibilità e carenze di organico.
Referente Aft: una nuova figura da definire. La figura del referente dell’Aft, che dovrà coordinare i colleghi e interfacciarsi con altri professionisti sanitari, sarà centrale. Fmt auspica che venga scelta con criteri trasparenti, valorizzando formazione e merito, e non attraverso canali formativi “chiusi” o sponsorizzati.
Riforma sì, ma non a scatola chiusa.Il messaggio finale è chiaro: i medici sono pronti al cambiamento, ma non a costo della loro autonomia e sostenibilità. Il ruolo unico, sostiene Alise, ha già mostrato limiti in altre regioni. Senza un accordo chiaro e condiviso, rischia di fallire anche in Sicilia.