EvdUna notizia attesa da tempo, che cambia il volto della medicina del territorio: il Consiglio di Amministrazione dell’Aifa ha dato il via libera alla riclassificazione delle gliflozine – farmaci innovativi impiegati non solo nel diabete di tipo 2, ma anche nello scompenso cardiaco e nella malattia renale cronica – inserendole nella Fascia A del Ssn e consentendone la distribuzione diretta nelle farmacie convenzionate. Ma la vera novità per i medici di medicina generale è questa: non servirà più il piano terapeutico, né cartaceo né digitale. Il farmaco potrà essere prescritto direttamente con ricetta ripetibile, senza più passare dalla Nota 100, almeno per le principali indicazioni cliniche. Ma per l'effettiva entrata in vigore restano da completare alcuni passaggi tecnici: la pubblicazione ufficiale della determina Aifa; l’adeguamento dei sistemi regionali e delle circolari operative; l’aggiornamento dei software prescrittivi per Mmg e farmacie; la comunicazione formale agli operatori .
Per i Mmg si tratta di un vero cambio di passo. Una volta realizzati i passaggi tecnici non sarà più necessario trascrivere piani redatti dallo specialista: la prescrizione potrà essere gestita in autonomia, nell’ambito della presa in carico del paziente cronico, come accade per molti altri farmaci di largo impiego.
Questa novità discende dalle misure previste nella Legge di Bilancio dello scorso anno, che ha dato mandato ad Aifa per la “riclassificazione” e la riorganizzazione distributiva di diversi farmaci per patologie croniche, già avviata con le gliptine. L’obiettivo: rendere l’assistenza farmaceutica più accessibile, meno ospedalocentrica e più equa sul territorio.
Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha parlato di un “passo avanti importante per facilitare l’accesso ai farmaci innovativi, ridurre le liste d’attesa e alleggerire il lavoro dei medici”.
Va però sottolineato che fino alla pubblicazione della determina, la Nota 100 resta tecnicamente in vigore, anche se il suo superamento è ormai annunciato.
Con questa riforma, l’Italia si allinea alle migliori esperienze europee in termini di gestione della cronicità, affidando al medico di famiglia un ruolo pienamente clinico anche nella prescrizione di molecole ad alto valore terapeutico. La semplificazione non riguarda solo il medico, ma anche il paziente: niente più visite specialistiche per ottenere o rinnovare il piano, niente più ritiri in farmacia ospedaliera, nessuna perdita di tempo.
Ora tocca alle istituzioni chiudere il cerchio e trasformare la delibera in una realtà applicabile, omogenea e operativa su tutto il territorio nazionale.