“La neutralità di fronte al genocidio è complicità”, affermano i promotori, denunciando l’assenza di una risposta adeguata da parte della comunità internazionale.
La lettera-petizione si articola in 10 punti e si basa su articoli pubblicati in riviste scientifiche come The Lancet, BMJ e Journal of Genocide Research.
I dati raccolti descrivono un quadro devastante:
Crollo dell’aspettativa di vita: secondo Lancet, in soli 12 mesi la vita media a Gaza è passata da 75,5 a 40,5 anni, una diminuzione senza precedenti.
Traumi sui minori: il 96% dei bambini intervistati crede che la propria morte sia imminente; il 49% desidera morire (War Child, 2024). Gaza ha oggi il più alto numero di amputazioni pediatriche pro capite al mondo (Unocha).
Sanità sotto attacco: l’Oms denuncia 720 aggressioni contro obiettivi sanitari tra ottobre 2023 e maggio 2025, inclusi ospedali, ambulanze e strutture mediche
I promotori sottolineano la responsabilità morale delle istituzioni mediche e accademiche nel riconoscere le violazioni sistematiche del diritto internazionale, documentate anche da Unocha e Oms. La petizione invita a non rimanere neutrali e chiede di prendere posizione, anche in ambito professionale, contro la devastazione in atto.
Come aderire alla petizione
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Link Per cittadini e sostenitori
La campagna mira a stimolare una presa di posizione attiva da parte del mondo medico-scientifico, affinché non si resti indifferenti di fronte a una crisi che colpisce duramente civili, bambini e operatori.
Patrizia Lattuada