“Prepariamoci a una stagione influenzale molto impegnativa.” Con queste parole, l’infettivologo Matteo Bassetti ha lanciato un avvertimento sulla sua pagina Facebook, commentando i dati preoccupanti provenienti dall’Australia: +70% di casi rispetto al 2024, +50% di ricoveri in due settimane e un record di ore di servizio delle ambulanze. Secondo Bassetti, senza un’adeguata copertura vaccinale, milioni di italiani potrebbero essere contagiati, replicando la situazione dello scorso anno, quando si registrarono fino a 15 milioni di casi.
Bassetti insiste sulla necessità di una vaccinazione estesa all’intera popolazione, non solo ad anziani, bambini e fragili: “È una cosa così semplice quella di proteggersi vaccinandosi contro l’influenza.” Ma denuncia anche la scarsa consapevolezza politica sul tema, ricordando che solo un italiano su quattro si vaccina. Il virologo Fabrizio Pregliasco aggiunge che i vaccini disponibili da ottobre saranno calibrati sui ceppi A H1N1 e B Victoria, già responsabili dell’ondata australiana.
Il Ministero della Salute ha fissato l’obiettivo minimo del 75% di copertura tra le fasce a rischio. Il vaccino sarà gratuito per over 60, cronici, donne in gravidanza, bambini e operatori sanitari, ma disponibile anche per il resto della popolazione. Lo scorso anno, la copertura tra gli over-65 si è fermata al 53,3%, ben lontana dal target ideale del 95% fissato dal Piano nazionale.
La Fimmg condivide le preoccupazioni espresse da Bassetti. “Siamo molto preoccupati per la sostenibilità delle attività, visto che proprio al territorio e ai medici di famiglia toccherà il maggior carico di lavoro”, dichiara Tommasa Maio, responsabile nazionale Area Vaccini della Fimmg. “Già oggi vediamo le prime avvisaglie e con l’autunno la medicina di famiglia dovrà reggere l’impatto della co-circolazione dei virus influenzali, del virus respiratorio sinciziale e del Sars-CoV-2”.
In un Paese con una delle più alte percentuali di anziani e fragili, l’impatto atteso sarà superiore a quello osservato in Australia. “La vaccinazione non serve solo a ridurre gli accessi in ospedale”, sottolinea Maio, “ma anche ad alleggerire il carico insostenibile che grava sugli studi dei medici di famiglia e a contenere la crescita esponenziale delle richieste di visite domiciliari.”
Maio denuncia anche le carenze strutturali del sistema: “La riduzione del numero di Mmg  e la crescita costante della platea assistita hanno determinato un disequilibrio che mette a rischio la qualità dell’assistenza. A questo si aggiunge una progressiva svalutazione della professione: retribuzioni ferme al 2021 e costi professionali crescenti rendono la medicina generale sempre meno attrattiva per i giovani.”
Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed , invita a non perdere tempo: “È questo il momento giusto per prepararsi all’ondata influenzale ed evitare che il Ssn  si paralizzi. Occorre una campagna vaccinale seria, presidi territoriali per i casi meno gravi e ospedali organizzati con percorsi dedicati e personale adeguato. Intervenire quando il caos è già scoppiato è inutile. Bisogna agire ora.”
La Fimmg chiede investimenti concreti su personale e organizzazione, da definire nella prossima Legge di Bilancio. “La mancata definizione degli accordi integrativi regionali e l’assenza dell’Atto di Indirizzo per il rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale sono un paradosso non più accettabile”, conclude Maio. “Le Regioni devono agire subito per restituire valore alla medicina generale e proteggere i cittadini dai rischi di una stagione invernale che si annuncia particolarmente impegnativa".