Dirigenza Ssn: si sblocca il contratto, Mg resta in attesa
Secondo Marco Alparone, presidente del Comitato, il documento “interviene sugli aspetti più urgenti, rimandando al rinnovo successivo i temi di maggiore complessità, con l’obiettivo di valorizzare al meglio le risorse disponibili”. Tra le novità: nuove regole per incarichi e progressioni, valorizzazione dei giovani dirigenti, riconoscimento della pronta disponibilità anche da remoto, e interventi su ferie e ricostituzione del rapporto di lavoro.
Le risorse stanziate per il triennio ammontano a circa 1 miliardo di euro, cui si aggiungeranno dal 2025 ulteriori fondi per superare i vincoli normativi e rafforzare le indennità di pronto soccorso, specificità medico-veterinaria e sanitaria non medica.
Ma mentre la dirigenza ospedaliera vede finalmente muoversi il quadro contrattuale, la medicina territoriale resta ancora ai margini. Le Regioni stanno definendo gli atti di indirizzo per la medicina convenzionata, ma senza una tempistica certa. “L’auspicio – dichiara Alparone – è di avviare in tempi rapidi le trattative e giungere senza alibi a una celere sottoscrizione degli accordi”. Un auspicio che, per i Mmg e i professionisti della rete territoriale, si traduce in attesa e incertezza.
L’Anaao-Assomed, pur accogliendo positivamente l’approvazione dell’Atto, sottolinea il carattere transitorio del contratto in arrivo. “Ci auguriamo – commenta Pierino Di Silverio segretario nazionale – che questo passaggio ponga fine alla fase preliminare e apra subito il tavolo di trattativa. Ma è al prossimo rinnovo che guardiamo con maggiore interesse, per affrontare le vere criticità emerse con il mutamento della demografia, del lavoro e delle esigenze dei professionisti”.
Sulla stessa linea, la Federazione Cimo-Fesmed esprime un giudizio favorevole, sottolineando l’urgenza di chiudere rapidamente il contratto 2022-2024 per aprire il tavolo del triennio successivo. Il sindacato apprezza la volontà di valorizzare i giovani dirigenti e di rendere esigibili i fondi residui, ma segnala la modestia dell’incremento economico previsto e manifesta perplessità sull’istituto della pronta disponibilità telefonica, per le sue implicazioni medico-legali.
Per la medicina territoriale, il nodo resta duplice: da un lato, l’urgenza di un contratto che riconosca il ruolo strategico dei Mmg nella riforma dell’assistenza; dall’altro, la necessità di superare le frammentazioni e i ritardi che continuano a penalizzare la convenzionata. Il rischio, ancora una volta, è che la cornice negoziale si definisca senza il coinvolgimento pieno di chi opera ogni giorno sul territorio.
Nel frattempo, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha convocato per il 1° ottobre 2025, alle ore 11, le confederazioni e le organizzazioni sindacali per l’apertura ufficiale della trattativa sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 per l’Area della dirigenza sanitaria. Lo rende noto il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, che ha inviato la convocazione a tutte le sigle rappresentative. Il rinnovo interessa oltre 130mila dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie. “La filosofia che guida questa tornata negoziale – ha spiegato Naddeo – è chiara: valorizzare al meglio le risorse disponibili attraverso interventi mirati e di immediato impatto, senza stravolgere l’impianto normativo esistente. Non un limite, ma una strategia per ottenere risultati concreti in tempi rapidi. L’obiettivo prioritario è duplice: migliorare subito le condizioni del personale sanitario e, al tempo stesso, preparare il terreno a una riforma normativa più ampia nel triennio 2025-2027. Mi auguro che questa impostazione sia condivisa da tutte le organizzazioni sindacali per arrivare rapidamente alla firma del contratto”.